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G7: arrivano leader, Taormina blindata a terra e in mare

Di Matteo Guidelli |

Da mesi la macchina della sicurezza è in moto e da lunedì è entrata a pieno regime, con i controlli che riguardano anche stradine di campagna, viuzze e passaggi impervi lungo il costone di roccia che dal mare sale fino a Taormina. Il sistema prevede una serie di cerchi concentrici: più sono vicini ai luoghi del vertice, più la sicurezza è alta. Il cuore di questo sistema è l’hotel San Domenico, dove si terranno le riunioni e dove risiedono alcune delegazioni, tra cui l’Italia, e all’hotel Timeo, dove dormirà Donald Trump. Centinaia di uomini delle forze dell’ordine hanno un solo ordine: impedire non solo l’accesso ma anche «l’avvicinamento» di persone estranee e non autorizzate.

Il sistema è lo stesso per i controlli in mare. La zona di massima sicurezza è un’area che va da Letojanni a Fiumefreddo, profonda 2 miglia: navigazione interdetta, balneazione consentita fino a 50 metri dalla riva, team di sommozzatori per la bonifica dei fondali. E’ previsto che venga impedito l’attraversamento «anche con l’uso della forza». Il secondo cerchio prevede un filtraggio di tutte le imbarcazioni, con il controllo di chiunque sia a bordo, mentre nella terza zona, la più esterna che include anche tutti i porti tra Catania e Messina, si farà un monitoraggi di tutto il traffico marittimo. “Abbiamo ipotizzato una serie di minacce possibili – sintetizza il colonnello della Gdf Cristino Alemanno, comandante del gruppo aeronavale di Messina – abbiamo a disposizione motovedette velocissime, mezzi più grandi e team di abbordaggio per poter fronteggiare qualsiasi scenario».

La paura della gente dei Giardini Naxos non è però il timore di un attentato o le migliaia di persone in divisa e in borghese che girano armate per le strade: a spaventare è il corteo degli antagonisti contro il G7 in programma sabato pomeriggio, in contemporanea con le conferenze stampa che chiuderanno il vertice. Il sindaco ha già disposto da giorni la chiusura di tutte le scuole e dei negozi, anche se in piazza dovrebbero esserci non più di un qualche migliaio di persone, e diversi commercianti stanno blindando negozi e vetrine con assi di legno e barre di metallo, come se dovesse arrivare un uragano. C’è anche un pizzaiolo che ha fatto un’assicurazione per danni causati da eventi socio-politici. «Avevo chiesto la copertura per tre giorni, ma l’agenzia mi ha detto per un anno o niente. Così ho pagato 600 euro, ma va bene così».

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