Messina
Dal clima ai migranti: i punti chiave del G7
TAORMINA – Riscaldamento globale, commercio e protezionismo, Africa e migranti: ecco i punti cruciali della dichiarazione finale dei leader del G7 a Taormina.
CLIMA.
E’ il punto più controverso e il negoziato finisce con un ‘sei a unò: gli Usa «stanno rivedendo le loro politiche” e al momento non sottoscrivono l’impegno di Italia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, a «mettere velocemente in pratica l’accordo di Parigi». Trump ha annunciato una decisione per la prossima settimana, la Merkel promette: nessun compromesso.
COMMERCIO.
Altro tema ad alta tensione. Nel documento finale, dopo molte limature, il G7 cita il Wto e s’impegna a “combattere il protezionismo». Ma non più il protezionismo «in tutte le sue forme». E l’importanza di un commercio libero ma “equo» e la fermezza contro pratiche commerciali scorrette.
MIGRANTI.
Accanto al riconoscimento dei diritti umanitari dei migranti, i Paesi del G7 su spinta di Washington rivendicano la tutela dei loro confini e la sicurezza. Un aspetto che ha spinto molte organizzazioni umanitarie a parlare di un compromesso al ribasso, che il premier Paolo Gentiloni smentisce.
AFRICA. Su spinta della presidenza italiana che attribuiva al tema «grandissimo rilievo», il g7 definisce «un’alta priorità» la sicurezza, stabilità e sostenibilità dei Paesi africani e sostiene il piano d’investimento dell’Unione europea.
CONFLITTI E TERRORISMO. Priorità alla sconfitta dell’Isis in Siria ma anche «più profonda preoccupazione» per l’uso di armi chimiche. C’è l’impegno a liberare Raqqa e Mosul dall’Isis. Viene sancita la priorità di sconfiggere il terrorismo e la radicalizzazione veicolata dal web. Non c’è riferimento esplicito al futuro di Assad ma a una «credibile transizione politica» e si chiede a Russia e Iran di fare il massimo. Alle fazioni in Libia il G7 chiede uno spirito di riconciliazione. La crisi in Corea del Nord è definita «massima priorità». Sull’Ucraina il G7 ricorda alla Russia gli accordi di Minsk, ribadisce le sanzioni e ne minaccia di nuove se necessario.
DISEGUAGLIANZE e SICUREZZA ALIMENTARE. Le diseguaglianze (di reddito e di genere) sono un freno alla crescita. Un documento separato definisce un piano d’azione per fronteggiare gli “enormi cambiamenti» nell’economia. «Siamo profondamente preoccupati per i devastanti livelli d’insicurezza alimentare», dicono i leader, promettendo in particolare di agire per la fascia sub-sahariana.
CRESCITA. I leader ribadiscono che è “massima priorità” alzare la crescita globale con tutti gli strumenti.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA