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Scagionato carabiniere accusato di truffa per falsi rimborsi

Di redazione |

PALERMO – E’ libero Alessandro Rumore, carabiniere accusato di aver truffato l’Arma fingendo di andare in missione a Roma per 46 volte come delegato nazionale del Co.Ce.R. (l’organo di rappresentanza militare), facendosi rimborsare spese di trasferta per oltre 50 mila euro e percependo straordinari e indennità di missione che in alcuni casi gli hanno triplicato lo stipendio mensile. Il Tribunale del Riesame ha accolto le istanze di Rumore che era ai domiciliari. Accolta in particolare la tesi dell’avvocato Diego Di Stefano sulla contestazione di induzione indebita a dare o promettere utilità, smentita da Rumore nell’interrogatorio.

Secondo gli inquirenti, allo scopo di diventare il responsabile occulto della sede locale della società di vigilanza privata «La Sicurezza», che doveva aprire a Partinico, avrebbe spinto alcune guardie giurate in servizio alla Europol, società concorrente, a dimettersi. I vigilanti sarebbero stati assunti, poi, grazie all’intercessione di Rumore a «La Sicurezza». L’appuntato avrebbe fatto assumere anche la convivente come segretaria. Il Riesame ha disposto per Rumore l’interdizione per un anno dai pubblici uffici.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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