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Blitz antimafia a Palermo, 25 arresti: il clan voleva uccidere un uomo d’onore ha “patteggiato”

Di Redazione |

Venticinque persone sono state arrestate dai carbinieri di Palermo ritenuti a vario titolo responsabili di associazione mafiosa, estorsione consumata e tentata, danneggiamento, favoreggiamento personale, ricettazione, tutti commessi con l’aggravante del metodo e finalità mafiosi.

QUI LE FOTO DEGLI ARRESTATI

I provvedimenti richiesti dalla Dda di Palermo e disposti dal gip del Tribunale di Palermo sono state eseguiti da oltre 200 Carabinieri di Palermo, supportati da 2 elicotteri del 9° Elinucleo di Boccadifalco, da 5 unità cinofile del Nucleo di Palermo Villagrazia, da militari del 12° Reggimento Carabinieri Sicilia e dello Squadrone Carabinieri Eliportato “Cacciatori Sicilia”. Gli investigatori ritengono di avere azzerato i mandamenti mafiosi di San Lorenzo e Resuttana e di avere ricostruito gli assetti delle famiglie mafiose di “San Lorenzo”, “Partanna Mondello”, “Tommaso Natale” e “Pallavicino/Zen” (tutte appartenenti al mandamento di “San Lorenzo”) e della famiglia mafiosa di “Resuttana” (facente invece parte dell’omonimo mandamento unitamente alle famiglie mafiose di Acquasanta e Arenella).

Gli arrestati nell’operazione sono: Filippo Bonanno, 55 anni; Ignazio Calderone, 32 anni; Vincenzo Di Maio, 73 anni; Francesco Di Noto, 28 anni; Maria Angela Di Trapani, 49 anni; Renato Farina, 55 anni; Antonino La Barbera, 61 anni; Francesco Paolo Liga, 53 anni; Pietro Salsiera, 59 anni; Fabio Schiera, 44 anni; Corrado Spataro, 33 anni; Massimiliano Vattiato, 43 anni; Sergio Napolitano, 50 anni; Giovanni Niosi, 63 anni; Antonino Catanzaro, 25 anni (detenuto presso il carcere «Pagliarelli» di Palermo); Lorenzo Crivello detto «Renzo», 35 anni (detenuto nel carcere «Pagliarelli» di Palermo); Salvatore Lo Cricchio, 72 anni (detenuto nel carcere «Pagliarelli» di Palermo); Sergio Macaluso, 44 anni, (detenuto nel carcere di Caltagirone); Domenico Mammi, 42 anni, (detenuto nel carcere di Sciacca); Vincenzo Maranzano, 45 anni; (detenuto nel carcere «Pagliarelli” di Palermo); Pietro Salamone, 37 anni (detenuto presso il carcere «Pagliarelli» di Palermo); Giuseppe Sgroi, 38 anni, veniva individuato in altro Stato dell’Unione Europea. Agli arresti domiciliari: Giovanni Manitta detto «Gianluca», 32 anni; Stefano Casella, 39 anni; Antonino Tumminia, 47 anni. 

E’ stato anche evidenziato il ruolo di Maria Angela Di Trapani, moglie dello storico boss di Resuttana, Salvino Madonia ed è stato ancora una volta dimostrato come siano ancora troppi i commercianti costretti ad accettare l’imposizione del pizzo.

Gli investigatori ritengono anche di avere impedito un omicidio. La vittima designata era Giovanni Niosi, uomo d’onore già arrestato in passato, ufficialmente vigile del fuoco, ma fedelissimo del boss Salvatore Lo Piccolo. Niosi, secondo quanto è stato ricostruito doveva morire perché aveva deciso di patteggiare una condanna: scelta ritenuta dai mafiosi disdicevole. A salvargli la vita sarebbe stata la mediazione dei vertici mafiosi del clan di Porta Nuova. Niosi nel 2002 aveva interpretato il ruolo di un mafioso in una delle puntate di Blu Notte di Carlo Lucarelli dedicata alla strage di Capaci.

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