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Mafia, nel bar del boss a Palermo uno “scatto” di Cancelleri e Di Maio

Di Giuseppe Anastasio |

Luigi Di Maio e Giancarlo Cancelleri in posa nel bar a Palermo di Giuseppe Corona, oggi arrestato dalla Dda che lo ritiene il “re” del riciclaggio della mafia del dopo Riina. La foto, presa dai social, risale all’ottobre del 2017: l’attuale vicepremier e il leader del M5S in Sicilia erano impegnati nelle campagna elettorale per le Regionali, ed il bar in questione è la Caffetteria Aurora in via Crispi (di fronte al porto), conosciutissima e molto frequentata. Tanto che sul profilo Facebook della stessa Caffetteria oggi c’è chi scrive in un post «c’è chi specula sulla foto carpita a Di Maio e Cancelleri ospiti di questi manigoldi!»

Nello scatto pubblicato da Repubblica, oltre a Di Maio e Cancelleri, anche il cognato di Corona, Fabio Bonaccorso, che – spiega sempre Repubblica – risulta il titolare del locale che questa mattina è stato sequestrato, mentre Giuseppe Corona ufficialmente era solo il cassiere della Caffetteria Aurora. Il locale invece, come molti altri in città compresi gli storici bar Alba, noti per le arancine, era proprio di Corona. E questi esercizi, insieme a diverse tabaccherie, erano enormi lavatrici di denaro sporco accumulato col traffico degli stupefacenti di cui Corona era punto di riferimento per diverse «famiglie». 

Nella foto pubblicata dai mass media e presa da Facebook «il mafioso Giuseppe Corona non c’è. La mafia, dalle intercettazioni si evince, non sta con noi, noi siamo inavvicinabili. Non permetto a nessuno di diffamare la mia immagine quella di Di Maio e quella del M5s»: così Giancarlo Cancelleri, del M5s, vicepresidente dell’Assemblea regionale siciliana, commentando la foto in cui con Luigi Di Maio appare nella Caffetteria Aurora a Palermo, con Fabio Bonaccorso cognato del mafioso arrestato oggi. La foto venne scattata nell’ottobre 2017 durante la campagna elettorale per le regionali e postata nel profilo Facebook del bar Aurora che secondo l’accusa sarebbe di Corona. «Noi camminavano per strada – spiega Cancelleri – dopo un incontro in cui abbiamo parlato d’imprese, il 26 ottobre, era l’una un caldo soffocante la cravatta che mi stringeva il collo e siamo passati davanti al bar. Ho detto: Luigi prendiamoci un caffè ne ho bisogno. Il gestore mi ha detto: che sorpresa facciamoci una foto. Abbiamo preso il caffè, abbiamo fatto la foto, abbiamo pagato e ce ne siamo andati».

«Non sono andato mai prima in quel bar – aggiunge Cancelleri – e neanche dopo. Non conosco i gestori del locale. Noi non permetteremo mai a nessuna organizzazione criminale d’infiltrare il M5s, noi siamo per aumentare il 41 bis e 41 ter del codice antimafia».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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