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Traffico di droga e armi tra la Germania e la Sicilia: 20 fermi

Di Redazione |

La Guardia di Finanza di Palermo e la Polizia tedesca hanno fermato venti persone e sequestrato 4 milioni di euro nell’mabito di una inchiesta, denominata Meltemi, su un vasto traffico di armi e droga tra la Germania e la Sicilia.

Le indagini condotte dal Nucleo di Polizia Tributaria delle Fiamme Gialle di Palermo e dalla Polizia Criminale della regione tedesca del Baden-Württemberg con il Gico di Palermo e la Kriminalpolizeidirektion di Rottweil, ha sgominato un’organizzazione – capeggiata dal pluripregiudicato imprenditore palermitano Placido Anello di 52 anni – con interessi economici nel settore della ristorazione a Villingen (Germania) e composta tra l’altro da soggetti pregiudicati e attiva nel traffico di sostanze stupefacenti di ogni genere e nella commissione di reati di natura violenta.

L’inchiesta ha preso il via nel giugno dell’anno scorso dopo il sequestro, al porto di Palermo, di una pistola “Smith & Wesson 357 Magnum” trovata in possesso di tale Massimiliano Bellavia di 46 anni che fu fermato appena sceso dal traghetto proveniente da Genova. Da qui si è risaliti ad alcune persone attive nel campo degli stupefacenti e che ha permesso di sequestrare droga, sia in Italia che in Germania. Le indagini hanno permesso di delineare una mappa dei traffici di droga dell’organizzazione tra i due Paesi e di individuare man mano ruoli e compiti degli indagati, fra i quali spicca Benito Amodeo, “corriere di droga” dell’organizzazione, già fermato a Messina nel dicembre scorso mentre trasportava droga. Nel primo caso un chilo di cocaina, diretta a Giacomo Principato Trosso 34 anni, di Capizzi e l’altro di 18 chili di marijuana, destinati a Felice Formisano di 46 anni, di Palermo. La Kriminalpolizeidirektion di Rottweil, ha ricostruito episodi di compravendita di partite di droga, di cui erano responsabili cittadini italiani dimoranti in Germania. La Polizia tedesca ha così arrestato in Germania 15 persone e ha eseguito una trentina di perquisizioni, nel corso delle quali, con l’impiego di circa 300 poliziotti e l’attiva partecipazione di un ufficiale e di 4 finanzieri del Gico, sono stati rinvenuti e sequestrati banconote per oltre 60 mila euro, due pistole (una semiautomatica e un revolver), due lanciarazzi, diverse armi da taglio, una piantagione indoor di cannabis indica e 12,5 kg. di marijuana, oltre a sei autovetture, due terreni e merci del valore di oltre 145 mila euro. Contestualmente, le Fiamme Gialle palermitane hanno arrestato in Sicilia e Calabria, tre persone fermate perché indiziate di delitto su ordine della Dda di Palermo. Si tratta di Benito Amodeo, di Giacomo Principato Trosso e di Felice Formisano. Con loro in manette su “mandato di arresto europeo” anche Rosario Salvatore Iuliano di Isola Capo Rizzuto che si trovava in Italia per il matrimonio del figlio, e Antonino Lo Grande di Leonforte (EN), che faceva il pendolare fra l’Italia, dove scontava un residuo di pena ai servizi sociali sino al giovedì, e la Germania, dove durante il weekend si metteva a disposizione dell’organizzazione criminale.

È stato ricostruito tra l’altro come, al momento dell’emigrazione in Germania, Placido Anello non avesse le risorse economiche necessarie per avviare alcuna attività imprenditoriale e che lo stesso ha continuato a mantenere saldi rapporti, anche di natura economica, con il territorio palermitano, ove ha investito attraverso “prestanome” ed aveva la disponibilità di beni e dimore di lusso. Per questi motivi, i finanzieri del Gico di Palermo hanno eseguito il sequestro preventivo d’urgenza dei beni immobili e delle disponibilità finanziarie di Placido Anello in Italia, rappresentate da circa 40 mila euro in contanti, conti correnti, 9 terreni, 6 villini di cui 1 di assoluto pregio, 2 magazzini, 10 abitazioni in appartamento, realizzati abusivamente e poi sanati.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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