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Alfano non ha ancora deciso tra Forza Italia e Pd: «Mi serve tempo»

Di Yasmin Inangiray |

Ferragosto alle porte e le difficoltà nel chiudere un accordo fanno sì che sulle elezioni siciliane la situazione è di completo stallo. Angelino Alfano ha fatto sapere ai suoi interlocutori (Pd e centrodestra) che per sciogliere le riserve ci vorranno ancora dei giorni, probabilmente tutta la prossima settimana in cui Area popolare proverà l’ultimo blitz sia con i Dem che con Forza Italia per strappare non solo la candidatura per palazzo D’Orleans, ma un’intesa più ampia che possa offrire garanzie per il futuro in vista della ‘battaglià sulla legge elettorale con cui andare alle urne nel 2018.

In pausa di riflessione è anche Forza Italia. Dopo il rinvio della riunione con gli esponenti siciliani, il coordinatore del partito sull’isola, Gianfranco Miccichè, non perde la speranza di poter siglare in extremis un accordo con Alfano. Percorso non semplice vista l’ostilità degli alleati, di un pezzo stesso di Forza Italia che vorrebbe evitare di spaccare la coalizione, e infine – dato da non sottovalutare – l’indisponibilità di Nello Musumeci, l’unico candidato dell’area di centrodestra in corsa, a farsi da parte.

E con un accordo Fi-Ap da un lato e il resto della coalizione a sostenere Musumeci, il centrodestra non ha chance di poter contendere la vittoria al Movimento Cinque Stelle. In realtà, dentro Forza Italia, c’è chi – dando per scontata l’affermazione dei grillini – punta al miglior perdente e cioè arrivare secondi e ridurre i Dem a terza forza sull’isola.

Le trattative non si fermano neanche nel Pd. I vertici Dem continuano a spargere ottimismo sulla possibilità di chiudere un accordo con Alfano: «Siamo pronti a scrivere il programma con i moderati», spiega Fausto Raciti, segretario del Pd siciliano. E se i centristi puntano a costruire il consenso intorno ad un loro candidato (la rosa dei nomi continua ad essere composta da Dore Misuraca, Giovanni La Via e Gianpiero D’Alia), per il Pd l’approccio deve invece essere rovesciato: partire da un programma e da una coalizione e poi individuare un nome.

Un candidato centrista infatti creerebbe più di qualche malumore dentro il Pd e con ogni probabilità eviterebbe di includere nella coalizione l’ala più a sinistra. Se Possibile di Pippo Civati si è già sfilata ufficialmente annunciando il suo sostegno a Ottavio Navarra, Mdp e Sinistra Italiana si mostrano indisponibili a sostenere un candidato apertamente di Area Popolare aspettando comunque che ci sia un nome ufficiale prima di prendere una decisione.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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