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Assessori, Musumeci alla stretta finale: ecco le rose (e le spine) dei partiti

Di Mario Barresi |

Il gruppo di centrodestra più forte all’Ars, con 12 pesantissimi seggi su 70, è Forza Italia. Che, al netto di Vittorio Sgarbi considerato fuori quota (per lui è scontata la delega ai Beni culturali, anche se gli piacerebbe pure il Turismo), ha già in pancia un altro nome certo. Gaetano Armao ha già affiancato Musumeci, da vice designato e da assessore all’Economia, negli incontri con gli alti burocati. Ai forzisti andranno altri quattro posti in giunta. Il commissario regionale Gianfranco Micciché, rientrato a Palermo sabato sera, è alla ricerca della quadra. Sul tavolo c’è una proposta del capogruppo uscente Marco Falcone: un «criterio oggettivo per scegliere i nostri nomi». Ovvero: tutti i deputati che sono almeno al secondo mandato. In questo caso i nomi da sottoporre a Musumeci, oltre a quello di Falcone, sarebbero quelli di Bernadette Grasso, Giuseppe Milazzo, Riccardo Savona, Orazio Ragusa e Stefano Pellegrino. Ma non è detto che questa linea prevalga, perché c’è anche l’esigenza di rispondere all’impegno (e alle promesse) sui territori. E quindi la rosa teorica è ben più vasta: dal trapanese Giuseppe Guaiana al siracusano Edy Bandiera, ma circolano i nomi di Vincenzo Giambrone (sindaco di Cammarata, che piace al potente deputato agrigentino Riccardo Gallo Afflitto) e della quota rosa ennese Gaetana Palermo. Più sussurrata, ma ben più suggestiva, l’ipotesi Francesco Scoma. Alla fine la scelta, al netto delle opinioni di Musumeci sui singoli, potrebbe essere un combinato disposto fra doppio mandato all’Ars e new entry, stando attenti agli equilibri geopolitici: l’etneo Falcone (all’Agricoltura), la messinese Grasso (s’è notato, all’insediamento del presidente, il siparietto di Toto Cordaro che la trascinava nel “banchetto degli assessori”; lei vanta un ottimo rapporto con Musumeci e gradirebbe le Autonomie locali), il palermitano Savona (magari alle Infrastrutture), più un non deputato (Bandiera al Turismo?). Forza Italia avrà la presidenza dell’Ars per Micciché, per “blindare” il quale è in corso una trattativa con il Pd, che avrebbe la vicepresidenza destinata all’opposizione. I papabili dem? Più Peppino Lupo che Antonello Cracolici, con l’incognita Luca Sammartino.

L’altro nodo da sciogliere è nella lista Autonomisti e Popolari-Idea Sicilia. Due gli assessori certi: Roberto Lagalla (alla Formazione) e Toto Cordaro (forte dell’endorsement di Musumeci in campagna elettorale, vorrebbe Territorio e ambiente). Resterebbe fuori la terza gamba autonomista, che rivendica un posto per la presidente dei farmacisti nisseni, Mariella Ippolito. «Noi siamo molto rilassati…», diceva sabato a Palazzo d’Orléans Antonio Scavone, pretoriano di Raffaele Lombardo. Ma il pressing degli ex mpa si fa sentire. Potrebbe placarsi con la vicepresidenza Ars a Roberto Di Mauro, in attesa che Sgarbi (in pista per le Politiche) lasci l’assessorato a marzo.

Nell’Udc s’è chiuso il cerchio. Il segretario nazionale Lorenzo Cesa in persona ha chiesto a Musumeci un posto per Mimmo Turano (accreditato per le Attività produttive), c’è concordia anche su Margherita La Rocca Ruvolo (Lavoro e Famiglia, l’altro settore chiesto dai centristi), avvantaggiata su Ester Bonafede.

A #DiventeràBellissima dovrebbe andare l’ambitissimo assessorato alla Sanità. Tutti gli alleati lo vogliono e nessuno vuole che sia occupato dagli altri. Dunque Musumeci potrebbe tenerlo per un suo uomo di fiducia: quello del catanese Ruggero Razza è il nome che nemmeno i rumors trapelati in settimana sono riusciti a bruciare. Musumeci parlerà a metà settimana con Giorgia Meloni. Non soltanto di assessorati regionali, per i quali sono già note le nomination di Giampiero Cannella e Manlio Messina, ma crescono le quotazioni del coordinatore regionale Sandro Pappalardo, ufficiale dell’Esercito che non disdegnerebbe la delega “militare” sui Rifiuti. Avvistato a Palermo, fra cerimonie ufficiali e colazioni riservate, anche l’ex viceministro Adolfo Urso. Anche lui sarà della partita, non si sa con quale ruolo. Intanto ha discusso di un “innesto” di #DiventeràBellissima in FdI alle Politiche. Con l’ipotesi di candidati unitari (non soltanto Enrico Trantino) in Sicilia.

Così resterebbe fuori dai giochi la Lega, che all’Ars ha soltanto un deputato. Ma hanno fatto i conti senza l’oste Salvini. «Matteo chiederà ufficialmente un assessore, ho mandato per trattare in tal senso», rivela Angelo Attaguile. Chi potrebbe essere? «Io», afferma il coordinatore regionale di Noi con Salvini.

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