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Sgarbi: «Basta con Musumeci, è un maleducato: mi dimetto»

Di Redazione |

PALERMO – «Consegno oggi la lettera di  dimissioni al mio capo di gabinetto, non voglio avere alcun rapporto con Musumeci che è un gran maleducato». Così Vittorio Sgarbi annuncia ai cronisti le sue dimissioni da assessore ai Beni culturali in Sicilia. Il critico d’arte poi aggiunge: «Ogni rapporto politico e umano con Musumeci è interrotto definitivamente, non ho intenzione di parlare con lui dopo che non ha risposto al mio invito». Sgarbi ha mostrato ai cronisti i messaggi che ha inviato dal suo telefonino al presidente della Regione per invitarlo all’incontro con i finanziatori interessati al progetto del tempio G: tre sms ai quali Musumeci non ha risposto. Nell’ultimo sms Sgarbi ha scritto a Musumeci: «La tua maleducazione resterà nella mia memoria».

Sempre Sgarbi ha quindi annunciato: «Il mio successore sarà Sebastiano Tusa». Tusa è attualmente il Soprintendente del Mare della Regione Siciliana. «Mi riservo di firmare tutte le carte entro Pasqua – ha concluso Sgarbi – e poi faremo una conferenza stampa con il mio successore, Sebastiano Tusa, che ho indicato al presidente dell’Ars Gianfranco Micciche. Una indicazione che il governatore Musumeci sembra avere accolto».

A proposito del presidente dell’Ars, il critico d’arte ha detto «Gianfranco Miccichè ha il merito di avere valorizzato il migliore funzionario che rischiava di essere emarginata». Il riferimento è a Patrizia Monterosso, l’ex segretaria generale della Regione siciliana alla quale il governatore Nello Musumeci non ha confermato l’incarico e chiamata dal presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè a dirigere la Fondazione Federico II, braccio culturale dell’Assemblea siciliana.

Ma poi Sgarbi torna a scagliarsi contro Musumeci e dalle sue parole, se ancora non si fosse capito, si evince la spaccatura ormai insanabile fra i due:  «Il centrodestra ha perso le politiche in Sicilia perché il vincitore delle regionali ha voluto fare il superiore», ha detto l’ormai ex assessore che ha aggiunto: «Su una cosa sono d’accordo con Musumeci, in Sicilia si tornerà a votare presto».

Sgarbi ha spiegato di considerare «Musumeci un dipendente dei 5stelle» e di dimettersi «perché non ho intenzione che sia lui a decidere il mio destino. È stato lui a rompere il patto, non io certamente». E sulla mozione di censura presentata dal M5s ha detto: «Pronto a rispondere, vado in aula e sputo in faccia ai grillini, li prenderò a parolacce e urlerò contro di loro “cancronesi”, come Grillo definì Veronesi». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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