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Lega, Stefano Candiani dà il benservito a Pagano e Attaguile

Di Redazione |

Si è insediato a Palermo Stefano Candiani, il commissario inviato in Sicilia da Matteo Salvini per riorganizzare la Lega dopo la bufera dell’inchiesta che ha messo sotto inchiesta Mario e Salvino Caputo oltre che i due coordinatore Angelo Attaguile e Alessandro Pagano.

E Candiani ha subito spiegato che sia Attaguile che Pagano non sono più i segretari della Lega siciliana: «Pagano e Attaguile hanno fatto un gran lavoro per “Noi con Salvini” ma ora c’è la Lega che si sta strutturando anche in Sicilia. E chi ha un incarico istituzionale per statuto non può fare il segretario della Lega o il segretario di sezione». Candiani ha comunque assicurato che l’inchiesta della Procura di Palermo «non ha avuto un peso nella scelta di commissariare il partito. Era un percorso già tracciato – sottolinea – che comunque andava fatto prima».

«La Sicilia – ha aggiunto – non è il Molise: è una regione importante, dove le scelte politiche hanno riverbero nazionale. Qui siamo partiti con “Noi con Salvini”, ma è stata una esperienza prodomica: ora va organizzato il partito della Lega con l’avvio del tesseramento sul territorio, l’apertura delle sezioni e poi l’elezione dei segretari provinciali e regionale, un percorso per il quale ci vuole tempo. Certamente non ci si approccia alla politica una settimana prima delle elezioni per farsi mettere in lista».

Un annuncio che Tony Rizzotto, il deputato leghista palermitano da mesi in polemica con Alessandro Pagano ha accolto con entusiasmo: «”Noi con Salvini” è andato in pensione a novembre, ora il percorso va affrontato con le regole del nuovo partito. Mi dispiace che Pagano dica in giro che tutt’ora sia ancora lui il coordinatore. La Lega ha le sue regole, in Lombardia come in Sicilia, la struttura del partito sarà la stessa».

Candiani ha dunque annunciato il via al tesseramento della Lega in Sicilia: «I cittadini che si approcciano alla Lega devono sapere che a Palermo ora hanno un punto di riferimento, e si fa questo lavoro con le sezioni organizzate – spiega il senatore – questo è l’aspetto di militanza più importante. Non mi piace l’idea che il partito venga fatto sul web».

Candiani ha anche fatto il mea culpa sulla candidatura di Mario Caputo: «E’ stato un errore di gioventù, diciamo una sbavatura». E non poteva mancate la battuta sulla questione immigrazione dopo la conferma del sequestro di una nave Ong decisa dalla Cassazione e il dissequestro di un’altra nave deciso da un altro giudice. Secondo Candiani «dimostrano la schizofrenia dell’applicazione delle leggi. E’ evidente che manca una politica di governo seria in questa direzione non può esserci una così forte discrasia tra due situazioni assolutamente analoghe. Andiamo al governo e risolviamo tutto. Come possiamo pensare di fare arrivare nel nostro Paese l’intero pianeta? E’ questione di buon senso. Dire prima gli italiani a Bergamo e a Palermo è la stessa cosa. A Palermo devono venire prima i palermitani. Io qui sono ospite, come chi va da Palermo a Bergamo è ospite».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA