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Credito in Sicilia pronto a nascere l’Ifis: ecco cosa cambierà

Di Giuseppe Bianca |

PALERMO – È pronto a nascere l’Ifis che metterà insieme, in un unico soggetto finanziario, Crias, la Cassa regionale per il credito alle imprese artigiane e Ircac, l’Istituto regionale per il credito alla cooperazione. La commissione Bilancio dell’Ars dato il via libera alla norma che adesso attende, nei prossimi giorni , l’approvazione da parte dell’Asssemblea regionale siciliana.

Il SuperIrfis non ci sarà, almeno a breve, anche se non è escluso in futuro un raccordo operativo sempre maggiore e crescente tra Irfis, che si occupa del mediocredito in Sicilia e il soggetto che andrà a nascere. Un obiettivo neanche tanto nascosto e dissimulato da parte del governo, che potrebbe trovare per via amministrativa l’esito che nei fatti non è stato possibile tradurre in un’organica riforma. Ma ci vorrà probabilmente del tempo.

La commissione Bilancio, presieduta dal forzista Riccardo Savona, ha esitato il vecchio articolo 1 della legge di stabilità regionale che era finito nel “collegato”, stabilendo però che, dopo l’approvazione della norma in questione, si dovrà procedere ai sensi dell’articolo 12, comma 4 dello Statuto, con regolamento quindi e non con successivo decreto assessoriale. Previsto lo spazio per il transito del personale nell’unico soggetto e per l’incorporazione.

Il sogno nel cassetto con il soggetto unico finanziario degli enti è dunque, almeno al momento, rinviato. Potrà prendere forma in futuro se cambieranno le condizioni generali di riferimento e attraverso una modalità di integrazione tra i nuovi enti e Irfis. Il vicepresidente della Regione e assessore all’Economia Gaetano Armao del resto, più volte aveva evidenziato la necessità della concentrazione di tutti gli istituti finanziari nella prospettiva di una riduzione dei costi di gestione che risultavano invece triplicati. Da definire inoltre la procedura di liquidazione considerato che ci sono circa 400 milioni di euro di risorse in contenzioso.

«L’integrazione degli istituti finanziari – dice Armao – non sarà un fatto traumatico. Ma occorre portare avanti il percorso. Dobbiamo andare verso la semplificazione e la razionalizzazione». Superate solo in parte le perplessità del Cna che parla attraverso il suo segretario regionale Piero Giglione: «Non siamo mai stati contrari al’’idea del soggetto unico, ma abbiamo espresso la necessità che ciò dovesse avvenire attraverso un disegno organico, con una precisa definizione degli ambiti». Per la confederazione dell’artigianato e della piccola media impresa la riforma del credito agevolato dell’artigianato va fatta all’interno di un disegno di legge a sé: «Serve una norma di settore che rilanci il credito agevolato ma con i passaggi che servono. Dare corso a una riforma di questo tipo con un decreto non avrebbe avuto senso. Ora attendiamo di capire come si determinerà il parlamento siciliano». Giglione inoltre lamenta anche lo scarso coinvolgimento delle categorie in questa fase: «Non c’è stato nessun confronto con le parti sociali. Chiediamo anzi immediatamente un incontro. Credo sia giusto essere sentiti su una vicenda di questo tipo. Con tempi così stretti ci auguriamo di potere dire la nostra».

Intanto il parlamento dovrà pronunciarsi con il voto sulla norma che di fatto genera in ogni caso una modifica importante nel settore del credito in Sicilia. Non va dimenticato che la Crias negli ultimi cinque anni ha erogato 90 milioni di euro alle imprese artigiane, incrementando rispetto al quinquennio precedente la quantità di risorse distribuite.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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