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Manovra:ok del Senato a fiducia sul decreto fiscale, è legge

Di Redazione |

Via libera dell’Aula del Senato alla fiducia chiesta dal governo sul sul decreto fiscale, collegato alla manovra. Il sì di Palazzo Madama arriva con 162 voti favorevoli, 86 voti contrari e un astenuto. I votanti erano 249, i presenti in Aula 250. Il decreto è legge, essendo stato approvato un testo identico a quello che ha ottenuto il sì di Montecitorio.

Maratona notturna per la commissione Bilancio della Camera, che sta esaminando gli emendamenti alla manovra. I lavori procedono a oltranza, con l’obiettivo di licenziare il testo nel primo pomeriggio e consentire di rispettare i tempi per l’Aula, dove il provvedimento è atteso venerdì. E Renzi annuncia: “Lunedì con Padoan, quando la legge di stabilità sarà approvata, faremo una conferenza stampa per annunciare le novità e che cosa i cittadini si devono aspettare sapendo che l’operazione Equitalia va avanti, ci sono 2 miliardi in più per la sanità e i soldi per rilanciare l’economia”.

Nella notte approvate diverse modifiche: le più rilevanti quelle al pacchetto previdenza, che ampliano la platea di opzione donna e degli esodati inclusi nell’ottava salvaguardia. Chiuso il capitolo previdenza, la commissione ora sta affrontando le proposte di modifica al pacchetto enti locali.

Proteste dei M5s per la presentazione in mattinata di un nuovo pacchetto di 7 emendamenti del relatore. I Cinquestelle parlano di “marchettificio” chiedendo anche un immediato ufficio di presidenza, richiesta che è stata accolta. Fra i capitoli finanziati dal nuovo pacchetto di modifiche ci sono interventi che vanno dalla Croce Rossa alla coppa di Sci, passando il Coni e il centro di meteorologia.

Ottanta milioni vanno alla Croce Rossa per ridurre il debito nei confronti del sistema bancario, cinque milioni (con uno spostamento di fondi all’interno del ministero delle Infrastrutture) per opere strategiche, edilizia statale e interventi speciali e per pubbliche calamità, 20 milioni di euro all’anno, dal 2017 al 2020, sono impegnate per le finali di coppa del mondo di Sci di marzo 2020, un milione all’anno è infine destinato al Coni per lo sviluppo dei settori giovanili delle società di pallacanestro e per gli impianti e 15 milioni all’anno per tre anni vanno al centro di meteorologia.

Niente da fare per gli affitti brevi, via libera condita da polemiche infuocate invece alla cosiddetta ‘norma De Luca’, quella che consentirà di nuovo ai governatori di ricoprire anche il ruolo di commissario straordinario per ripianare il rosso nei conti della sanità. La battaglia sull’emendamento ha occupato tutta la prima parte della seduta notturna della commissione Bilancio. Nonostante le aspre critiche delle opposizioni, Sinistra italiana e Movimento 5 stelle in testa, il Pd ha ritoccato e messo in votazione la norma, seppure con qualche mal di pancia dietro le quinte tra le fila degli stessi dem – espresse anche in accese riunioni tra maggioranza e governo

La misura è stata riformulata dal relatore, Mauro Guerra (Pd), prevedendo, oltre alla cancellazione dell’incompatibilità del commissario con altri incarichi istituzionali in Regione, anche un check ogni 6 mesi da parte del tavolo di monitoraggio dei piani di rientro e del comitato Lea. Una soluzione che per le opposizioni, come spiega Rocco Palese, peggiora addirittura la norma perché “si torna all’automatismo del governatore-commissario previsto dalle norme Tremonti” mentre la possibilità di scegliere un tecnico arriva solo in seconda battuta, se le verifiche dovessero non essere positive.

Ieri pomeriggio erano stati invece bocciati gli ‘emendamenti Airbnb’, tre proposte identiche di modifica che regolavano il settore delle locazioni brevi con la costituzione di un Registro unico nazionale e assoggettavano automaticamente il canone di affitto alla cedolare secca del 21%.

Superato lo scoglio dei commissari della sanità, la commissione ha ripreso i lavori, segnati anche da altri momenti di tensione, e ha approvato, tra l’altro, la proposta che estende opzione donna alle lavoratrici nate nei mesi di ottobre, novembre e dicembre del 1958 (e alle autonome nate nell’ultimo trimestre del 1957) che hanno maturato 35 anni di anzianità entro il 31 dicembre del 2015, stanziando altri 257 milioni.

Più ampia anche la platea degli esodati, che passa con l’ottava salvaguardia da 27.700 a 30.700, portando il totale dei salvaguardati a 160.700 persone. Cancellata anche la tassa sui licenziamenti nel caso di cambio appalto con l’utilizzo della clausola sociale. Cambiano anche le finalità del nuovo fondo sviluppo e infrastrutture, che sarà dedicato anche alla mobilità sostenibile, alla sicurezza stradale, a bonifiche e risanamento ambientale e alle periferie.

Alla riqualificazione delle aree periferiche si potranno destinare anche risorse a valere sui fondi europei per il 2014-2020. Più risorse anche per lo sviluppo del sistema nazionale delle ciclovie turistiche (13 milioni nel 2017, 30 nel 2018 e 40 dal 2019 al 2024). Confermata, invece, la norma sui ‘paperoni, con la flat tax a che resta a 100mila euro.

Cambiano le norme sugli orfani, detrazioni all’altro genitore – Il genitore che perde il coniuge potrà più facilmente tenere a carico il figlio, usufruendo delle relative detrazioni. Lo prevede un emendamento di Forza Italia che “segna la fine di una grande ingiustizia che coinvolge i nuclei familiari con un solo genitore superstite”. Finora, secondo la normativa del 1986, le detrazioni per carichi di famiglia spettano a condizione che le persone alle quali si riferiscano (i figli) possiedano un reddito complessivo non superiore a 2.840,51 euro: ciò significa che quando uno dei due genitori muore, la pensione di reversibilità che va ai figli pro quota porta ad un innalzamento del reddito tale da determinare, nella quasi totalità dei casi, la perdita per gli orfani del diritto di restare a carico dell’altro genitore. In pratica, il genitore superstite si ritrova vedovo, e impossibilitato a poter detrarre le spese dei figli come quelle mediche, sportive, universitarie. L’emendamento riformulato dal relatore prevede che le quote di reversibilità concorrano al reddito oltre i mille euro.

Via libera all’assunzione di mille nuovi cancellieri nei tribunali – La commissione Bilancio ha approvato un emendamento Pd riformulato dal relatore che consente di venire incontro ai problemi della carenza di personale negli uffici giudiziari. Queste assunzioni si aggiungono ai mille posti banditi con concorso il 22 novembre scorso.

Bocciato l’emendamento sulla stabilizzazione dei precari Istat – La proposta di modifica a prima firma Rocco Palese (Cor) era stata condivisa anche da altri gruppi parlamentari. Nei giorni scorsi i lavoratori dell’Istat hanno protestato, anche presso la sede del Pd, proprio perché avevano appreso la volontà del governo di escludere dalla legge di bilancio gli emendamenti per la stabilizzazione del personale.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA