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Donald & Melania, notte da separati, poi l’Accorinti-show

Di Mario Barresi |

IL VIDEO: ACCORINTI A TRUMP: PEACE, NO WAR

Poi il presidente degli Stati Uniti e la sua griffatissima consorte hanno dormito in letti separati. Per ricongiungersi, in mattinata, per un frugale breakfast. Che non ha però impedito a Trump di arrivare in ritardo (una ventina di minuti abbondante) all’appuntamento al Teatro Antico.

«È stata un’emozione ospitare l’uomo più potente del mondo», si lascia scappare un dipendente violando la cortina di segretezza che avvolge il soggiorno della coppia presidenziale. Una corte di decine di uomini e donne ha impedito che chiunque si potesse avvicinare alla suite, tranne i camerieri che hanno servito The Donald e consorte. Anche il personale mandato dalla coppia è stato “setacciato” più volte prima di raggiungere l’appartamento. Nel lusso, qui dentro, il tempo sembra essersi fermato. In un secolo e mezzo il Timeo ha ospitato anche numerosi scrittori e artisti, tutto il bel mondo di Hollywood.

Ma la giornata di Donald e Melania, così come la notte, è proseguita da separati a Taormina. Per lui prima un bagno di folla fra il teatro («Bei negozi, mi piacciono! Ci voglio venire…», ha esclamato il presidente) e il San Domenico, dove il summit è stato interrotto soltanto da un light lunch. Cubetti di filetti di manzo in casseruola al vino marsala con riso mantecato allo zafferano e carotine al burro è il piatto unico, accompagnato da vini siciliani e seguito, come dessert, dalla pera “Vella Elena” con quenelle di ricotta e piccoli frutti di bosco.

Melania, intanto, partecipa al tour etneo ma – circostanza non proprio gradita dalle altre first lady – con un suo programma personalizzato. Fuori dal gruppo per tutta la giornata: per motivi di sicurezza Melania non ha sorvolato in elicottero l’Etna con le altre consorti ed è rientrata a Taormina subito dopo il pranzo al municipio dello chef bistellato Pino Cuttaia, che vi raccontiamo in un’altra pagina del giornale. Poi il ritorno in hotel e un lungo pomeriggio di relax. «Non l’abbiamo vista uscire dalla suite», dicono dal Timeo.

Trump e signora si sono ritrovati poco prima di andare al concerto al Teatro Antico. La first lady americana, mano nella mano con Donald Trump, ha indossato un abito longuette glitterato, con le maniche a sbuffo e collo alto, con décolleté argentate in tinta, ricoperte di cristalli. «Molto più elegante Brigitte», sussurrano maliziose le poche vip siciliane presenti. La première dame francese è tornata su un classico: tailleur bianco Louis Vuitton.

Chi non si fa problemi di outfit è Renato Accorinti. Il sindaco di Messina indossa una maglietta nera con su scritto: “We welcome migrants, we are all migrants” (“Diamo il benvenuto ai migranti, noi siamo tutti migranti” ndr). Accorinti, arrivato a bordo della sua Fiat Panda guidata dagli agenti di polizia municipale, è entrato a teatro e – dopo una collocazione piuttosto nelle retrovie – si siede in terza fila accanto al governatore Rosario Crocetta e al presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone e signora. Tutti emozionati anche gli altri siciliani (avvistati gli assessori regionali Anthony Barbagallo e Carlo Vermiglio, c’è anche il sindaco di Catania Enzo Bianco) per il concerto la Filarmonica della Scala diretta da Myung-Whun Chung. Dopo la standing ovation, il maestro ha annunciato un omaggio «alla bella Sicilia», suonando ancora un brano, l’intermezzo della Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni.

Molto curiosi i siparietti conclusivi. Fra i Grandi del mondo e i siciliani. Crocetta è accompagnato dal consulente Sami Ben Abdelaali. «Non ho un compagno ufficiale, il protocollo prevederebbe la vicepresidente, ma – aveva confessato con la consueta ironia al suo staff – mica da Melania, che è una stangona, mi posso portare Mariellina Lo Bello che è nica nica…». Crocetta s’è soffermato con Trump («Gli ho chiesto se avesse apprezzato la Sicilia e mi ha risposto che è bella e accogliente»), con la direttrice del Fmi Christine Lagarde (non è dato sapere di cosa abbiano parlato) e con Angela Merkel. «Con me – confessa il governatore – s’è addolcita. Mi ha sorriso, sembrava affabile. Insomma, non mi ha trattato come la Raggi a Roma», rivela sghignazzando.

Nessuno dei siciliani alla cena di gala offerta dal presidente Sergio Mattarella al Timeo per una quarantina di super Vip. Dopo l’aperitivo di Alfio Liotta (fra cui l’Etna Spritz) il menu di Roberto Toro: tortelli ripieni di basilico e pecorino siciliano in salsa di gambero di Mazara; trancio di dentice con pomodorini, capperi, basilico con cestino di verdure e patate al vapore; selezione di dolci siciliani: cannolo, cassata e setteveli. Tutto in una cornice elegantissima.

Ma i protagonisti del G7, poco prima di sedersi a tavola, avevano assistito alla migliore scena della giornata. Quella finale, del sindaco Accorinti. Che, quando Trump esce dal teatro, sale su una sedia e urla: «Mister President… Peace, peace! No war…». The Donald lo guarda incuriosito. Un gesto «coraggioso e inedito, quasi storico», lo definisce il sindaco “Free Tibet”, che oggi sarà a Giardini per il corteo dei No G7. «Non è un comportamento istituzionale. Renato sembrava scosso, quasi invasato», sibila invece Crocetta. Il che è tutto dire.

Twitter: @MarioBarresi

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