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Falchi per allontanare i piccioni dagli ospedali: Lipu dice no

Di Redazione |

PALERMO – La Lipu è contraria all’uso di poiane per allontanare i piccioni dagli ospedali come deciso dall’Azienda Ospedali riuniti Villa Sofia-Cervello che ha stipulato un contratto con la ditta Asafalchi di Giardinello per utilizzare alcuni rapaci con i falconieri.

«Partiamo dal fatto che in natura, e anche nei centri urbani, esistono già dei rapaci capaci di catturare il piccione, ma è altamente improbabile che il semplice volo di un rapace possa far fuggire tutta la popolazione di piccioni presenti in un determinato luogo – dice la Lipu -. Per fare un esempio, il falco pellegrino, una specie molto diffusa in tutta Italia, è specializzata nella cattura di uccelli in volo. Esso ha colonizzato 21 città italiane. A Torino nidifica sulla mole Antonelliana, a Firenze sul Duomo, a Roma nei palazzi dell’università. A Palermo sono presenti alcune coppie che nidificano nei monti circostanti e visitano spesso la città in cerca delle sue prede ambite: piccioni e storni. Un altro rapace che si vede nel periodo invernale nella città di Palermo è l’aquila minore, specialista nella cattura dei piccioni. Ma ciò non basta a contenere ed allontanare tutti i piccioni dai centri storici, né tantomeno l’uso della falconeria». «Per quanto concerne l’uso di falchi da falconeria negli aeroporti, l’Ente nazionale per l’Aviazione civile, ha diramato una circolare (Apt-01A) nella quale è possibile leggere che: «Si tratta di un sistema poco utilizzato, che presenta forti limiti, poiché un falco può cacciare soltanto per poche ore al giorno, non può essere utilizzato di notte e nelle giornate con vento e pioggia».

Secondo la Lipu «i rapaci vengono strumentalizzati come puro fenomeno da circo, calpestando la loro dignità di esseri senzienti, costretti ad assumere comportamenti che non rispecchiano quello naturale. Per questo sono perennemente soggetti ad una condizione di stress fisico e psichico. Tra l’altro, la falconeria, oggi, è un’attività che presenta larghe zone d’ombra collegate al commercio e ai prelievi illegali in natura ed è indicata da Birdlife International, come una delle cause del decremento di molte popolazioni di uccelli rapaci». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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