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Qua la zampa

La storia di “Lillo”, tornato a volare libero nei cieli della Sicilia

Di Redazione |

PALERMO – «Lillo in un mese ha coperto in volo una distanza superiore a 700 chilometri, spingendosi oltre i 2.000 metri di altitudine, frequentando i territori delle province di Caltanissetta, Catania, Enna, Palermo e Agrigento. È un “giovane” molto attivo, come dimostrato dalla sua capacità di spostamento e dalla perlustrazione di un vasto territorio». Così Massimiliano Di Vittorio (Ecologia Applicata Italia), che da anni monitora e studia la popolazione delle aquile di Bonelli in Sicilia, parla del rapace che il 22 marzo scorso è tornato a volare, libero, nei cieli della Sicilia dopo che, a causa delle lesioni traumatiche procurate da un bracconiere, aveva trascorso 18 mesi, tra interventi chirurgici e cure riabilitative, inizialmente nel centro di recupero Cts di Cattolica Eraclea (Agrigento) e poi nel centro regionale di Recupero Fauna Selvatica Lipu di Ficuzza (Palermo).

Lillo era stato recuperato a Licata dagli attivisti del Wwf, alla fine di settembre 2016 e data la gravità delle ferite subite a causa della fucilata, inizialmente si riteneva quasi impossibile il suo ritorno in natura. Il giorno prima della sua liberazione, il rapace era stato dotato di un trasmettitore GPS/GSM satellitare applicato da uno dei maggiori esperti europei impegnati in questo tipo di operazioni. Dal momento del rilascio, la sua attività è stata quotidianamente registrata e monitorata dai ricercatori incaricati dal Wwf Italia, nell’ambito del progetto Life ConRaSi.  

I dati ricevuti, oltre a fornire informazioni significative sulle abitudini e preferenze di questa specie in Sicilia permettono, in caso di problemi, di recuperare tempestivamente l’animale. «Il monitoraggio – prosegue Di Vittorio – effettuato con la telemetria satellitare conferma che l’animale è in ottima forma e che il lavoro svolto dai veterinari dei centri di recupero fauna selvatica siciliani ha prodotto un risultato eccellente ed importante, sia per l’individuo ma anche per la conservazione della popolazione».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA