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Gli scimpanzé mastri d’igiene, i loro letti sono più puliti dei nostri

Di Giuseppe Anastasio |

ROMA – E’ più sporco il letto di uno scimpanzé o il nostro? In molti darebbero per scontata una risposta a favore degli umani e non dei primati, ma sbaglierebbero. E a dimostrarlo è uno studio scientifico. Questa stessa domanda, infatti, se l’è posta un team di ricercatori della North Carolina State University, che ha deciso di guardare “sotto le lenzuola” per far luce sui germi che popolano i giacigli di entrambi. E quello che è emerso è che, in fatto di igiene, gli scimpanzé potrebbero fare scuola. I Pan troglodytes, primati della famiglia degli ominidi, sembrano mantenere più in ordine le loro sistemazioni per la notte rispetto agli uomini, secondo quanto emerge dal lavoro pubblicato su “Royal Society Open Science”, nel quale sono stati valutati i microbi e gli artropodi ospitati nei “nidi” che gli scimpanzé rifanno metodicamente ogni notte sugli alberi.

Per gli esseri umani «sappiamo che le case sono effettivamente i loro ecosistemi, e che i letti contengono spesso un sottoinsieme di tipi di organismi che si trovano in casa», evidenzia Megan Thoemmes, autrice principale dello studio, dottoranda alla North Carolina State University. «Proviene dal nostro stesso corpo – aggiunge – circa il 35% dei batteri presenti nei letti umani», fra i quali ci sono «batteri fecali, orali e cutanei». «Volevamo quindi un confronto – chiarisce la ricercatrice – con alcuni dei nostri più stretti parenti evolutivi, gli scimpanzé», i quali peraltro «rifanno i loro letti ogni giorno». A tal fine, gli studiosi Usa hanno raccolto in Tanzania tamponi da 41 nidi per testare la biodiversità microbica. In 15 di questi nidi, sono stati anche campionati gli artropodi presenti, come insetti e ragni.

Risultato: come atteso, i letti degli scimpanzé avevano una biodiversità enormemente differente da quella umana. Nel dettaglio, avevano una maggiore diversità di germi, e i tipi di vita microbica riflettevano gli ambienti arboricoli dove sono stati trovati i nidi. Tuttavia – e qui sta la sorpresa – i letti degli scimpanzé avevano meno probabilità di ospitare batteri fecali, orali o cutanei. «Non ne abbiamo trovato quasi nessuno di questi nei nidi, il che è stato un po’ inaspettato», dice Thoemmes. «Pensavamo anche di vedere un numero significativo di parassiti artropodi, ma non è successo. Sono stati trovati solo 4 ectoparassiti», 4 singoli esemplari sul totale di nidi esaminati.

Questo lavoro, conclude l’esperta, «mette in evidenza il ruolo che le strutture create dall’uomo giocano nel plasmare gli ecosistemi del nostro ambiente più prossimo. In un certo senso, i nostri tentativi di creare un ambiente pulito per noi stessi potrebbero in realtà renderlo meno ideale».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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