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Animali “esotici” senza voce vittime di abusi e abbandoni

Di Maria Ausilia Boemi |

E non manca una bacchettata anche per le altre associazioni animaliste che «continuano ad occuparsi solo di cani e gatti o dei temi classici: nobilissime cause, le sposiamo anche noi, però le grosse associazioni non affrontano temi che restano un po’ oscurati e toccano a noi. Abbiamo quindi un carico di lavoro massacrante. Pensi all’emergenza terremoto: non si sente mai parlare di questi animali, che sono i primi a morire perché sono chiusi in gabbia e non hanno modo di scappare e poi perché, da prede, non chiedono aiuto e muoiono nascosti perché l’istinto – quando sono in difficoltà – li porta a nascondersi. Degli esotici non si occupa nessuno».

Le conseguenze sono sevizie e abbandoni consumati nell’indifferenza generale: «Neanche le amministrazioni fanno niente, si svegliano solo quando c’è magari da risolvere l’emergenza di qualche giardino condominiale o parco dove si moltiplichino colonie (non vaccinate e sterilizzate). Si arriva poi a soluzioni raccapriccianti da parte delle istituzioni che sguinzagliano i cani da caccia o i falchi. Col ministero della Salute, abbiamo aperto una anagrafe dedicata 5-6 anni fa, ma nessuna Provincia, Comune, Regione la propone».

Il problema degli abbandoni, poi, è pesantissimo: «Abbiamo spese annuali ingenti, dobbiamo fare tutto da soli, ci auto-tassiamo, è tutto su base volontaria: gli animali vanno vaccinati, sterilizzati, molti hanno problemi di salute e dobbiamo gestirli da soli. Noi abbiamo qualche realtà su cui ci appoggiamo, ma fondamentalmente gli animali vengono ospitati in famiglia, perché dobbiamo abbattere le spese: il privato che accoglie l’animale in attesa dell’adozione è assistito dal punto di vista veterinario, ma ha a proprio carico il mantenimento quotidiano dell’animale. Non ci sogneremmo mai di promuoverli come animali da compagnia, se non per accogliere soggetti che non hanno una famiglia. Tra l’altro, non esiste un canale di vendita dove questo animale sia rispettato nella sua dignità, perché comunque trascorre la maggior parte della sua vita è in gabbia. Basti pensare che il negozio, se un animale è malato, lo considera un prodotto difettoso che restituisce all’allevatore che lo abbatte. Nella maggior parte delle città, ad esempio, non c’è divieto di dare cibo vivo ai serpenti: quindi spesso le cavie, i coniglietti e i criceti invenduti sono messi nelle teche con i serpenti – che possono mangiare senza problemi cibo in scatoletta – che si nutrono una volta al mese: queste creature, quindi, vivono gli ultimi giorni di vita nel terrore».

Sono circa 3.000 gli abbandoni acclarati ogni anno: «Spesso questi animali finiscono in centri di accoglienza non dedicati. Tra l’altro, essendo prede, questi animali vivono in maniera traumatica la convivenza: si immagini un coniglietto in un gattile o in un canile. È come se noi fossimo in una stanza piena di lupi affamati. Ed essendo animali delicati, sono vicende spesso con esito infausto».

Su internet, cercando Associazione animali esotici, si possono trovare tutte le informazioni e contattare le realtà presenti sul proprio territorio. «Dando la propria disponibilità, si può fare moltissimo: dai mercatini di beneficenza alla condivisione su Fb degli appelli, dall’affidamento temporaneo all’iscrizione e alla donazione del 5 per mille: diciamo che chi volesse aiutarci ha l’imbarazzo della scelta».

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Cavie e criceti sono animali poco impegnativi. Cavie e criceti sono animali da gabbia. Cavie e criceti sono animali adatti ai bambini. I mangimi in vendita per cavie e criceti soddisfano le loro esigenze alimentari. I criceti da soli soffrono la solitudine. Le cavie da sole non soffrono la solitudine. Se cavie e criceti si ammalano, non si possono curare. Qualunque veterinario può curare cavie e criceti. Cavie e criceti vanno lasciati riprodursi. Il posto migliore per trovare un roditore è il negozio per animali.

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