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Stop a trasferimento da canile municipale Palermo: associazioni chiedono adozioni gratuite

Di Carmela Marino |

PALERMO – I cani ospitati al canile municipale di Palermo per il momento non verranno trasferiti, mentre le associazioni animaliste chiedono l’affido di 25 cani, sui 98 presenti nella struttura di Via Tiro a segno, a titolo gratuito. «L’esito del tavolo tecnico tra Prefettura, Regione e Comune ha bloccato il trasferimento degli animali. I cani della città di Palermo rimangono a casa e lontani da meccanismi di adozione discutibili e non condivisibili», affermano le Associazioni animaliste (Ada, Enpa, Lndc, Oipa, Lida, Ugda, Eital, Lo Scodinzolo) che confermano «la massima disponibilità alla presa in carico a titolo gratuito di venticinque cani, come già comunicato domenica scorsa al Comune di Palermo». «Il nostro intento, ora, è di attivarci immediatamente per le adozioni, in stretta sinergia con il Comune ed i Servizi Veterinari, così da accelerare lo svuotamento del canile di Via Tiro a Segno e consentire i lavori di ristrutturazione nei tempi previsti dall’Amministrazione».

«Paradossalmente la vicenda della protesta degli animalisti e il blocco del trasferimento dei cani sta aiutando a svuotare il canile – dice Gabriele Marchese, dirigente comunale che si occupa della struttura -. Sono aumentate le richieste di adozione sia gratuite che incentivate. L’obiettivo dell’amministrazione comunale è quello di svuotare la struttura in questi giorni per affidare i lavori di ristrutturazione».

«Mi attaccano perché ho rotto il sistema del randagismo. Un sistema di corruzione fra forze politiche, lobby e volontari. Da Ragusa sono partiti 170 cani per un canile di Caserta, nessuno ha mosso un dito. Io ne dovevo portare 40 e sono insorti tutti contro di me». Lo ha detto nel corso di una conferenza stampa Chiara Notaristefano, compagna del presidente dell’associazione ragusana Aivac Antonio Capizzi, che avrebbe dovuto prendere in carico gli animali e che viene accusata di essere una “trafficanti di animali”.

«Io ho accettato solo 480 euro per sei mesi. Soldi che devo investire nel mio canile. Il Comune di Palermo paga in alcuni canili la somma di 2080 euro l’anno fino a quando il cane è in vita. Io lavoro per le adozioni – ha aggiunto – altri per tenere nei canili gli animali». Lilia Casali, animalista bolognese fondatrice di Aninal Liberation ha spiegato come funziona il sistema del randagismo e ha illustrato alcune cifre che spiegano il fenomeno. «Con la legge 281 nel 91 si è cominciata la prevenzione contro gli abbandoni ed è nato il volontariato – ha detto -. Al Sud invece con la legge è iniziato il business sui cani randagi con le rette pagate dai Comuni. Al sud i gestori dei canili non fanno le sterilizzazioni. Fanno accoppiare i cani e i cuccioli vengono abbandonati e diventano randagi che vengono catturati e poi immessi nel canile. Ovviamente tutto questo serve solo ad alimentare il grosso affare».

Il presidente nazionale dell’associazione Aidaa (Associazione italiana difesa animali e ambiente), Lorenzo Croce, ha inviato oggi una denuncia alla Procura e alla Corte dei conti di Palermo «in merito alla vicenda del trasferimento dei cani – si legge in una nota – dal canile del capoluogo siciliano alla struttura in provincia di Ragusa che fa capo a Chiara Notaristefano. I reati ipotizzati contro il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, l’assessore Marino e il dirigente Marchese sono quelle di aver «taroccato il bando – si legge ancora nella nota dell’Aidaa – per favorire la Notaristefano, contravvenendo alle normative nazionali e locali della legge sulla tutela degli animali e commettendo anche illeciti amministrativi ma di rilevanza penale». I tre sono stati denunciati per peculato, interessi privati in atto di ufficio, mentre Notaristefano e Marchese «per aver modificato i termini del bando, anche il reato di truffa».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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