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Il ritorno di Topalbano a Punta Secca

Di Alessia Cataudella |

Tutti vogliono Topolino numero 3223, in provincia di Ragusa e specialmente a Santa Croce Camerina – patria non anagrafica ma tutta di cuore del Commissario Montalbano – che è diventato un cult prima di finire sugli scaffali per l’episodio “Topolino e la giara di Cariddi”, che altro non è se non un omaggio al papà letterario del Commissario, Andrea Camilleri, che in questi giorni compie 92 anni.

In copertina svetta il Faro di Punta Secca. All’interno le location, invece, spaziano dalle immagini della nuova Girgenti alle rovine dell’antica Akragas. Ma i fan iblei di Montalbano hanno apprezzato, soprattutto, il rimando della cover che sa tanto di medaglia ai luoghi camarinensi che ospitano il poliziesco che ha sublimato diversi angoli del Ragusano, rendendoli vere e proprie mete di pellegrinaggio.

Per afferrare un Topalbano, dopo giri e richieste deserte, è bastato scendere proprio sotto la casa televisiva del Commissario, a Punta Secca: prima di pranzo ancora qualcosa sugli espositori del chiosco dei giornali. I coniugi Di Martino hanno allungato la mano, sorridendo al viso disteso dell’ennesimo lettore accontentato. Eloisa Amarù, ragusana e puntasecchese doc, ha portato a casa il suo Topalbano già mercoledì: “Appena ho appreso della versione fumetto di Montalbano – confessa – sono corsa in edicola. E pazienza se questa volta la storia è ambientata sotto i Templi. E che dire della sensazione provata quando l’orgoglio di lettrice di Topolino incontra l’orgoglio dell’abitante di Punta Secca da diverse generazioni?”.

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