Vittoria, l’assicuratore era abusivo ma aveva cinquemila clienti
Di Giuseppe La Lota |
VITTORIA – I clienti si rivolgevano a lui convinti di risparmiare nella polizza assicurativa online e non sapevano di essere truffati di circa 50, 100 euro, l’onorario per la cosiddetta “mediazione assicurativa”. Il “disturbo” per trovare online la polizza più conveniente fra le compagnie di assicurazione Genertel, Direct Line, Sicurtel, Genialloyd. Un marchingegno andato avanti dal 2010 e che ha permesso al vittoriese 50 enne P.M. di accumulare un notevole patrimonio di clienti. Più o meno 5mila i cittadini finiti nel registro che i finanzieri della Tenenza di Vittoria, coordinati dalla Comando provinciale diretto dal colonnello Claudio Solombrino, chiamano “schedario occulto” trovato nello studio di lavoro del mediatore assicurativo “abusivo”.
Quando le fiamme gialle hanno ottenuto l’ordine di perquisizione presso lo studio dell’indagato (reato di intermediazione abusiva), si è scoperto che l’intermediario incassava mensilmente notevoli somme di denaro senza svolgere apparentemente alcuna attività lavorativa. Nonostante il maldestro tentativo dell’indagato di staccare l’interruttore della corrente per ostacolare il ritrovamento del file, la perquisizione nello studio ha consentito ugualmente di sequestrare numerosa documentazione contabile. Nello specifico- riferisce la Guardia di finanza- è stato scoperto un vero e proprio “schedario occulto”, ben nascosto in un locale attiguo, dove vi era custodita documentazione concernente le compagnie di assicurazione. Inoltre, nei computers in uso all’assicuratore abusivo, è stato trovato un file di contabilità parallela dalla quale i finanzieri sono riusciti non solo a ricostruire tutte le movimentazioni, i relativi clienti ed il numero delle polizze assicurative stipulate, ma anche a determinare perfettamente l’introito ottenuto e non dichiarato fiscalmente, contraddistinto da una colonna specifica e intenzionalmente colorata in nero, per ricavi non dichiarati ammontanti complessivamente a circa 500mila euro.
I finanzieri spiegano il modus operandi dell’indagato. P. M. in sostanza si occupava della stipula di contratti di assicurazione facendo da tramite tra le compagnie di assicurazione online ed i clienti. Considerato che tali compagnie assicuratrici avrebbero dovuto avere rapporti diretti con i propri clienti, l’indagato si sarebbe posto illegalmente come intermediario nel periodo 2010-2015 (non aveva ottenuto alcun mandato dalle predette assicurazioni online e, soprattutto, non risultava iscritto nel registro Rui (Registro Unico Intermediari assicurativi). Vittime di tale condotta, non sono solo gli assicuratori regolarmente iscritti al previsto Registro, che hanno visto leso il diritto ad una concorrenza leale nel rispetto delle leggi, ma soprattutto i più di 5.000 cittadini che si sono affidati in questi anni inconsapevolmente ad un soggetto privo dei previsti requisiti di onorabilità e professionalità, pagando per di più tariffe superiori di quelle normalmente applicate dalle compagnie assicurative online.