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Ragusa, la “vendetta” degli ex assessori di Piccitto: «Chi lo contesta è nemico»

Di Laura Curella |

Durissime le accuse che gli ex rivolgono al primo cittadino, il quale, secondo i tre, avrebbe dichiarato alla AdnKronos: “RagusAttiva riunisce ex attivisti, dissidenti, e qualche assessore che nutre astio nei miei confronti. Mette insieme persone che ho subito scartato perché con il movimento e i suoi valori non avevano nulla a che fare”.

I tre respingono ogni accusa ed anzi, rilanciano: “Noi abbiamo manifestato dissenso verso chi chiedeva, il sindaco, che gli fossero concessi poteri assoluti in violazione del principio del M5S ‘uno vale uno’, e diventare un uomo solo al comando. Dissenso verso chi cominciava a fare pressioni perché ci si comportasse come la vecchia politica nel campo dei rifiuti e dell’urbanistica. Ed ecco scattare l’epurazione. Chi critica è considerato da Piccitto un nemico da epurare. Alla faccia della democrazia e della diversità rispetto agli altri. Abbiamo visto nel M5S, anche ad alti livelli, metodi degni del peggiore stalinismo, inventando accuse false per gettare fango su chi cercava di mantenere la barra dritta e per poi giustificare i licenziamenti”.

E, in riferimento alle sostituzioni in Giunta: “La verità è che c’è stata una congiura di palazzo per liberarsi delle persone che erano arrivate in amministrazione, grazie alla propria professionalità e al proprio corposo curriculum, per riportare ordine e pulizia e che erano malviste dal gruppo di potere che da decenni domina la città, che si è adesso infiltrato nel M5S ed è presente nell’amministrazione”.

Ed ancora: “Il Movimento, purtroppo per i tantissimi ragusani che gli hanno dato fiducia, in mancanza di regole organizzative e di selezione precise e riconoscibili, in altre parole di regole democratiche, sta evidenziando un altro dei suoi limiti, forse il più inquietante: è un movimento scalabile. Può essere preso d’assalto da chiunque e, siccome chi critica ha in sorte l’epurazione, non riesce a maturare una crescita interna che lo renda più solido e meno contraddittorio nelle scelte e nei comportamenti. Questo è quanto accaduto a Ragusa, dove la destra vicina agli ambienti di Forza Italia e alla ex Alleanza Nazionale lo ha di fatto occupato per conto di pezzi del vecchio gruppo di potere. Un movimento che si definisce nuovo e rivoluzionario deve accettare la libertà, la diversità e finanche la dissidenza. Si deve poter discutere di tutto senza essere accusati di essere cospiratori ed essere espulsi come qualcuno tenta di fare con la consigliera Marabita”.

Critiche pesanti, alle quali il M5s Ragusa ufficialmente non ha ancora risposto. A commentare, invece, l’altro importante ex della squadra di Piccitto, Stefania Campo. “Stimo il lavoro svolto dai colleghi – ha detto – ma le nostre reazioni e conseguenti scelte hanno preso strade differenti nonostante sono sicura che il fine è lo stesso e cioè di lavorare a sostegno e a favore della collettività. Io sono rimasta a fianco dell’amministrazione perché credo nel progetto politico del Movimento 5 stelle e sono convinta che le divergenze di pensiero, che in un gruppo sono inevitabili, bisogna affrontarle dall’interno”.

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