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«Mia moglie operata in ritardo all’ospedale Civile di Ragusa poteva essere salvata»

Di Giuseppe La Lota |

Un anno dopo il caso di cui ci stiamo occupando, l’indagine è ancora all’inizio, affidata al sostituto procuratore Valentina Botti. Per Biagio Cutello, che da ex ispettore di polizia giudiziaria presso la Procura ha esplorato per conto suo con acume investigativo, la negligenza, in questo presunto caso di malasanità, ha avuto un ruolo di primo piano. Ma è tutto da accertare, ovviamente. “Era un giorno di domenica, qualcuno se la prese comoda – dice Cutello – mia moglie era stata ricoverata in Medicina perché aveva i valori non nella norma. Durante la degenza ha accusato un forte dolore all’addome. Avrebbero dovuto operarla d’urgenza, invece passarono 24 ore. Quattro giorni dopo l’intervento Salvina ci ha lasciati. Chi è stato il chirurgo? Questo non glielo posso dire, ci sono indagini appena all’inizio che potrebbero riservare sviluppi interessanti”. Perché, ci si chiede, un anno dopo l’episodio, Biagio Cutello ha voluto rendere pubblico il fatto tramite il nostro giornale? “Non per fini di lucro – dice l’interessato – ma per sensibilizzare tant’altra gente che potrebbe vivere lo stesso dramma che ha vissuto la mia famiglia. Ho reso noto l’episodio perché in questi giorni ho fondato l’associazione contro la malasanità intitolata a mia moglie, “Salvina Alescio”. Ha sede in via Pietro Nenni e riceviamo per appuntamento. L’associazione si propone di combattere la malasanità, perché non deve accadere a nessuno ciò che è accaduto a mia moglie. L’associazione si prefigge di dare il massimo contributo a quanti ci metteranno al corrente di problemi riconducibili a casi di presunta malasanità ed anche per violazioni dei diritti del malato”. La causa della morte sarebbe stata una fortissima infezione, il signor Cutello parla di “addome acuto”. Appena il marito della vittima si è convinto che in quei 5 giorni di ricovero tra Medicina e Chirurgia (allora senza primario e gestita da un facente funzione in seguito alle vicissitudini giudiziarie che hanno coinvolto l’ex primario Ignazio Civello, qualcosa non è andata per il verso giusto), ha raccolto carte e documenti ed ha affidato tutto a due legali, l’avvocato Barone per la parte civile e un legale di Catania per quella penale. In seguito alla denuncia presentata dai legali, la Procura avrebbe affidato al sostituto Valentina Botti il compito di indagare. Il signor Cutello nel presentare la costituenda associazione che porta il nome della moglie, si rivolge a tutti gli amici invitandoli, allo scopo di ottenere un definitivo cambiamento radicale, “a denunciare qualsiasi fatto sospetto legato a un comportamento non professionalmente corretto da parte di medici che stanno gestendo la nostra salute. Rivolgetevi a questa associazione – chiude Cutello – che vi guiderà nel modo migliore per tutelare i vostri diritti, perché qualsiasi vostra segnalazione contribuisce a dare forza alla struttura, che si batterà per ottenere una sanità pubblica di eccellenza”.

Dal mese di novembre del 2016 la situazione al Civile sembra essersi normalizzata con la nomina del nuovo primario Gianluca Di Mauro, vincitore di concorso dopo un lunghissimo iter burocratico dovuto alle lungaggini delle politica.

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