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Veterinari su uova contaminate, fipronil usato in modo illegale su galline

Roma, 16 ago. (AdnKronos Salute) – “Il fipronil non è stato autorizzato per l’utilizzazione negli animali che forniscono alimenti per l’uomo e quindi non sono stati registrati prodotti farmaceutici che lo contengono destinati a questi animali. Pertanto, nel caso in oggetto, le galline non sono state trattate con farmaci registrati, ma direttamente con il principio […]

Di Redazione |

Roma, 16 ago. (AdnKronos Salute) – “Il fipronil non è stato autorizzato per l’utilizzazione negli animali che forniscono alimenti per l’uomo e quindi non sono stati registrati prodotti farmaceutici che lo contengono destinati a questi animali. Pertanto, nel caso in oggetto, le galline non sono state trattate con farmaci registrati, ma direttamente con il principio attivo preparato e somministrato in modo completamente illegale”. Lo spiega la Federazione nazionale Ordini veterinari italiani (Fnovi), che ribadisce come “le uova contenenti tali residui ed i prodotti da loro derivati devono essere considerate alimenti potenzialmente nocivi e quindi sequestrati”.

La scoperta della contaminazione, sottolineano in una nota i veterinari, “è indubbiamente un evento di notevole gravità. Bisogna tuttavia affrontare il problema in modo razionale, evitando drammatizzazioni e interpretazioni che nulla hanno a vedere con la realtà dei fatti. Il fipronil è un insetticida da anni utilizzato in veterinaria per applicazione esterna contro gli ectoparassiti del cane e del gatto. L’autorizzazione all’immissione in commercio è avvenuta nel rispetto delle normative in vigore nell’Unione europea con la valutazione dell’efficacia del prodotto, della sua tollerabilità per gli animali e dell’assenza di rischi apprezzabili per l’uomo che viene a contatto con gli animali trattati. In tutti gli anni di utilizzazione del fipronil le osservazioni postmarketing (farmacovigilanza) non hanno evidenziato problemi che ne mettessero in discussione l’utilizzazione”.

Queste considerazioni, continuano gli esperti, “sono necessarie per tranquillizzare i proprietari di animali da affezione che a seguito delle notizie di pericolosità emerse in questi giorni pensassero di aver finora fatto correre rischi ai propri animali o di averne corsi loro stessi. I prodotti a base di fipronil, se correttamente utilizzati, secondo le indicazioni del produttore e la prescrizione del veterinario, sono sicuri”.

Per quanto riguarda la presenza di residui nelle uova, “occorre innanzi tutto ricordare – proseguono i veterinari – che le norme in vigore nell’Unione europea per il settore veterinario prevedono che i farmaci destinati ad essere utilizzati negli animali che forniscono alimenti per l’uomo (carne, latte, uova, miele) debbano essere fornite di Mrl (livello residuale massimo). Per questi farmaci devono essere eseguiti ed approvati a livello europeo sofisticati studi farmaco-tossicologici che certifichino quali sono i livelli residuali che non creano problemi per il consumatore, anche nel caso di consumo, per tutta la vita, di alimenti che contengano questi residui”.

In base al regolamento residui, “un alimento che contenga residui superiori a quelli autorizzati diventa un rifiuto tossico nocivo – avvertono gli esperti – che non deve essere destinato al consumo umano, perché non si può avere la certezza che non possa essere dannoso per la salute”.

Per la Fnovi “è utile precisare che non è possibile prevedere che non ci siano assolutamente residui (residuo zero), perché l’estrema sensibilità dei metodi analitici oggi disponibili (parti per milione, per bilione o per trilione) impedirebbe qualsiasi forma di trattamento negli animali che producono alimenti per l’uomo. Per il fipronil non è stato determinato il valore del livello residuale massimo, cioè non si sa in quali quantità negli alimenti è certamente non pericoloso per il consumatore”. Ed è per questo che non è autorizzato negli animali che forniscono alimenti per l’uomo.

“E’ veramente grave – sostengono i veterinari – che questo sia potuto avvenire in spregio di rigorose normative europee che sanzionano pesantemente l’uso di principi attivi per trattamenti veterinari invece di prodotti farmaceutici autorizzati. E’ anche grave che, per ragioni meramente economiche, vengano introdotti sul mercato ed utilizzati principi attivi senza nessun rispetto per la sicurezza del consumatore”.

Sottolineata la gravità del fatto, per la Fnovi “è tuttavia necessario evidenziare che i livelli residuali di fipronil che presumibilmente (finora non sono stati resi noti) possono essere presenti nelle uova di galline trattate con tale farmaco non possono essere elevati e tali da creare rischi di fenomeni di tossicità acuta nel consumatore”.

“Sugli organi di stampa – conclude la nota – sono stati prospettati effetti tossici acuti che sarebbero possibili solo nel caso di ingestione di dosi elevate di fipronil, certamente non presenti a livello residuale. Tuttavia, non essendo stato stabilito il livello residuale sicuro del fipronil, le uova contenenti tali residui ed i prodotti da loro derivati devono essere considerate alimenti potenzialmente nocivi e quindi sequestrati. Occorre ancora ricordare che, particolarmente per il nostro Paese, i controlli dei servizi veterinari a livello centrale e periferico sono veramente rigorosi e capillari, e comunque sottolineare la difficoltà di contrastare reati commessi in altri Paesi nel totale disprezzo delle normative europee”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA