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Sanità: Fp Cgil Lombardia, serve legalità partecipata, tutele a whistleblower

Milano, 18 set. (AdnKronos Salute) – ‘Disturbo’, la nuova inchiesta sulla sanità lombarda, “ha trovato un punto d’appoggio nell’esposto presentato in Procura da un cardiologo del Policlinico di Monza. Siamo fermamente convinti che la legalità passi anche attraverso la denuncia di illeciti che si verificano nel proprio posto di lavoro, il cosiddetto ‘whistleblowing’. Ma naturalmente […]

Di Redazione |

Milano, 18 set. (AdnKronos Salute) – ‘Disturbo’, la nuova inchiesta sulla sanità lombarda, “ha trovato un punto d’appoggio nell’esposto presentato in Procura da un cardiologo del Policlinico di Monza. Siamo fermamente convinti che la legalità passi anche attraverso la denuncia di illeciti che si verificano nel proprio posto di lavoro, il cosiddetto ‘whistleblowing’. Ma naturalmente queste lavoratrici e lavoratori vanno tutelati, devono potersi muovere in sicurezza”. Lo sottolinea Manuela Vanoli, segretario generale della Fp Cgil Lombardia, auspicando “una legalità partecipata: collettivamente dall’azione dei singoli operatori e delle istituzioni preposte, perché si sbaragli ogni malaffare sulla pelle dei cittadini, che si ritorce pure sulla stragrande maggioranza dei lavoratori onesti”.

Dall’inchiesta – ricordano dalla sigla – emerge che un gruppo di professionisti avrebbe realizzato profitti con protesi ortopediche, anche scadenti, e integratori per il sostegno articolare, attraverso un sistema corruttivo che coinvolge secondo l’accusa la ditta produttrice delle protesi, medici di famiglia e chirurghi ortopedici di strutture ospedaliere private brianzole convenzionate con il sistema sanitario.

“Ancora malasanità in Lombardia e ancora diritti, fiducia e giuramenti traditi – commenta Vanoli – E’ stato tradito il diritto alla salute dei cittadini, la fiducia che questi prestano, tanto più quando malati o anziani, in chi dovrebbe curarli. Ed è stato tradito il giuramento di Ippocrate da parte di medici venuti meno alla loro missione pubblica”.

“Se in particolare nella catena degli appalti e delle forniture si annida il malaffare della sanità – prosegue la sindacalista – Regione Lombardia attraverso la sua governance pubblica deve agire in primis in termini di prevenzione verso le strutture sanitarie, private e non. Con regole trasparenti e controlli approfonditi e stringenti. Così è anche fondamentale che da parte delle stesse aziende vengano effettuati controlli approfonditi sulle attività svolte dai loro dipendenti. Bisogna fermare questi continui scandali”.

Conclude Vanoli: “Della salute delle persone non si può né si deve fare mercato. E non si può scaricare solo su responsabilità individuali. Quelle vanno senz’altro accertate e, nel caso di colpa, punite. Ma la sanità è un sistema e come tale va considerato. Peraltro, considerando anche il danno che subiscono tutte le lavoratrici e i lavoratori che con impegno, dedizione e onestà, tra mille difficoltà e con il contratto fermo da troppi anni, erogano servizi per curare noi cittadini”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA