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Salute: Alice Onlus, aumentano ictus fra giovani per abuso alcol e droghe

Roma, 19 set. (AdnKronos Salute) – “Abbiamo circa il doppio di nuovi casi di ictus giovanile rispetto, per esempio, ai nuovi casi di sclerosi multipla in chi ha meno di 45 anni, e un numero di ictus all’incirca eguale rispetto ai casi di epilessia nei soggetti della stessa fascia d’età”. Lo dichiara Carlo Gandolfo, ordinario […]

Di Redazione |

Roma, 19 set. (AdnKronos Salute) – “Abbiamo circa il doppio di nuovi casi di ictus giovanile rispetto, per esempio, ai nuovi casi di sclerosi multipla in chi ha meno di 45 anni, e un numero di ictus all’incirca eguale rispetto ai casi di epilessia nei soggetti della stessa fascia d’età”. Lo dichiara Carlo Gandolfo, ordinario di Neurologia all’Università di Genova e membro del Comitato tecnico scientifico di Alice Italia Onlus (Associazione per la lotta all’ictus cerebrale), che parla di un “sensibile aumento di casi nelle fasce più giovani d’età, purtroppo da attribuire in gran parte alla maggior diffusione dell’abuso di alcol e droghe, di cui è nota la capacità di determinare l’insorgenza di ictus o di aumentarne il rischio”.

L’insorgenza di ictus nei giovani adulti “si associa, inoltre – segnala Gandolfo – a un tasso maggiore di mortalità rispetto ai coetanei e, soprattutto, a un aumento di disabilità permanente, tanto più grave considerando la lunga aspettativa di vita di chi sopravvive all’ictus”. L’abuso etilico, molto frequente nei soggetti giovani, è considerato un fattore di rischio per ictus sia ischemico che emorragico; agirebbe sia come fattore di rischio classico, aumentando di 3-4 volte la probabilità di incorrere in un episodio di patologia cerebrovascolare, sia come fattore precipitante, che determina l’insorgenza dell’evento acuto, in occasione di una forte bevuta (binge drinking), ricorda Alice.

Il fumo è conosciuto da decenni come un potente fattore di rischio per ictus ischemico, agendo, in particolare, come fattore favorente l’insorgenza di aterosclerosi precoce, sia cerebrale, sia cardiaca, sia renale, sia agli arti inferiori, negli uomini come nelle donne. L’aumento di rischio è del 40% circa nei modici fumatori (meno di 10 sigarette al giorno) e dell’80% circa nei forti fumatori (più di 20 sigarette al giorno). “Molti lavori scientifici comprovano, poi, la relazione tra ictus ischemico e l’uso di cannabis. Sono segnalati numerosi casi di ictus ischemico, con una stretta relazione temporale tra esposizione alla cannabis e insorgenza dell’ictus; in alcuni casi sono segnalate recidive di ictus, dopo un primo episodio legato alla cannabis, in occasione di una nuova esposizione alla sostanza. In circa metà dei casi segnalati, peraltro, non si può escludere del tutto il ruolo di cofattori favorenti come il fumo di tabacco e dell’alcol”, sottolinea l’associazione.

Usare cocaina nelle ore precedenti l’insorgenza di un ictus nei soggetti giovani “aumenta di 6,4 volte il rischio della malattia; un aumento di rischio maggiore (7,9) per il fumo della sostanza (crack) rispetto all’inalazione (3,5) – avverte Alice – L’aumento di rischio riguarda, in particolare, gli eventi emorragici, ma non sono rare neppure le forme ischemiche. L’aumento brusco della pressione arteriosa causerebbe rottura di malformazioni vascolari preesistenti o determinerebbe vasospasmo e una trombofilia transitoria alla base delle forme ischemiche”.

Sono poi descritti molti casi di emorragia cerebrale conseguenti all’uso di metanfetamina o prodotti simili (ecstasy, anfetamina e così via), verosimilmente legati al potente effetto vasopressorio di queste sostanze. Ancora, prosegue l’Onlus, “sono segnalati numerosi casi di ictus, sia ischemico che emorragico, associati all’uso di oppiacei (eroina, in particolare). La patologia ischemica può essere legata a embolia cardiogena dovuta a endocardite settica (frequente negli eroinomani che usano la via endovenosa); gli emboli settici possono poi erodere vasi intracranici dando anche emorragie cerebrali”.

Oltre agli effetti deleteri di queste sostanze sull’insorgenza di ictus, di non minore importanza sono le alterazioni cerebrali generali legate al loro abuso cronico, conclude l’associazione.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA