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Biotech, Palmisano: serve Agenzia nazionale per ricerca e innovazione

Milano, 25 set. (AdnKronos Salute) – L’Italia del biotech è forte e “ce la possiamo fare” anche a vincere nel mondo. Serve però “una visione integrata, una guida centralizzata” come “un’Agenzia nazionale per la ricerca e l’innovazione”. Insieme a “un aumento delle capacità di trasferimento tecnologico, che oggi vedono il nostro Paese un po’ indietro […]

Di Redazione |

Milano, 25 set. (AdnKronos Salute) – L’Italia del biotech è forte e “ce la possiamo fare” anche a vincere nel mondo. Serve però “una visione integrata, una guida centralizzata” come “un’Agenzia nazionale per la ricerca e l’innovazione”. Insieme a “un aumento delle capacità di trasferimento tecnologico, che oggi vedono il nostro Paese un po’ indietro rispetto ai concorrenti europei e non”. Ai blocchi di partenza della quinta European Biotech Week (25 settembre-1 ottobre), il presidente di Assobiotec Riccardo Palmisano parla di un settore sano, trainante per l’economia, alleato contro le malattie e per una qualità di vita migliore. “L’Italia sta già giocando un ruolo – spiega all’AdnKronos Salute – ma può giocarne uno ancora più importante” se riuscirà a superare i suoi limiti valorizzando le sue tante eccellenze.

“Eccellenze che riguardano il mondo della salute” innanzitutto, sottolinea il numero uno dell’Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie: “I nostri ricercatori sono considerati tra i migliori del mondo”, ricorda, senza contare che “abbiamo dei primati assoluti nelle aree dei vaccini, delle terapie avanzate e delle malattie rare”. Come pure nei settori “della bioeconomia e dell’energia”, e persino “laddove invece siamo un po’ più indietro” ossia “nell’area dell’agroalimentare, dove da poco tempo si è cominciato almeno a poter sperimentare nuovi prodotti”.

Perché proprio tutte le potenzialità del biotech tricolore riescano a passare “da promessa a realtà”, Palmisano auspica “una strategia fondamentale” che deve schierare fianco a fianco imprese, mondo della ricerca e istituzioni. “Noi siamo qui per lavorare in questa direzione – assicura – Siamo certi che le basi ci sono” e “gli ultimi Governi hanno mostrato sensibilità”. Ad esempio “con l’approvazione di un enorme progetto come quello di Human Technopole”, il maxi polo della ricerca e dell’innovazione destinato a sorgere nell’ex area Expo. O “con il grande lavoro in corso per attirare l’Agenzia europea dei medicinali Ema a Milano, quindi nel nostro Paese”.

“Ci vuole uno sforzo congiunto, integrato e guidato dal centro – ribadisce il presidente di Assobiotec – che eviti uno dei mali classici dell’Italia, che colpisce anche il biotech, e cioè la frammentazione. Ma sì”, conclude: “Ce la possiamo fare”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA