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Ricerca: dagli scoiattoli il segreto per combattere l’ictus

Roma, 20 nov. (AdnKronos Salute) – Potrebbe nascondersi negli scoiattoli la chiave per aiutare le persone colpite da ictus. Ricercatori del National Institute of Neurological Disorders and Stroke (Usa) scrivono sul ‘Faseb Journal’ (rivista della Foundation of American Societies for Experimental Biology) di aver scoperto che quando questi roditori vanno in letargo si verifica un […]

Di Redazione |

Roma, 20 nov. (AdnKronos Salute) – Potrebbe nascondersi negli scoiattoli la chiave per aiutare le persone colpite da ictus. Ricercatori del National Institute of Neurological Disorders and Stroke (Usa) scrivono sul ‘Faseb Journal’ (rivista della Foundation of American Societies for Experimental Biology) di aver scoperto che quando questi roditori vanno in letargo si verifica un processo protettivo nelle loro cellule che consente al cervello di funzionare con un ridotto afflusso di sangue e ossigeno. E quando si risvegliano, non soffrono di alcun effetto collaterale legato alla privazione di nutrienti essenziali.

Anche durante un attacco ischemico il flusso sanguigno, contenente zuccheri e ossigeno, viene più o meno interrotto verso il cervello, causando morte cellulare, cosa che porta poi il paziente a possibili paralisi e a problemi di linguaggio. Gli scienziati sono convinti che creando un farmaco che possa mimare lo stesso cambiamento cellulare degli scoiattoli in letargo (chiamato sumoilazione) si potrebbero prevenire i danni al cervello. E la molecola ‘perno’ sarebbe l’enzima ebselen, che l’equipe ha identificato come l’elemento che amplifica l’effetto protettivo necessario ai neuroni.

“Per decenni si è tentato di trovare un meccanismo protettivo. Se l’enzima identificato in questo studio si rivelerà efficace, potrebbe davvero portare a nuovi approcci terapeutici dell’ictus”, assicurano i neurologi.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA