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Il cardiologo, cenoni senza stress ma dopo le feste serve rimettersi a regime

Roma, 18 dic. (AdnKronos Salute) – “Se si gode di buona salute, ci si può concedere con tranquillità l’eccesso alimentare tipico del periodo natalizio. Anche senza contromisure di particolare intensità. E’ chiaro che questo eccesso si potrà tradurre in un aumento di peso o di alcuni indici lipidici e glicemici del sangue, e alla fine […]

Di Redazione |

Roma, 18 dic. (AdnKronos Salute) – “Se si gode di buona salute, ci si può concedere con tranquillità l’eccesso alimentare tipico del periodo natalizio. Anche senza contromisure di particolare intensità. E’ chiaro che questo eccesso si potrà tradurre in un aumento di peso o di alcuni indici lipidici e glicemici del sangue, e alla fine delle festività sarà bene recuperare ciò che si è sfavorevolmente accumulato. Ma non è necessario preoccuparsi e, anzi, fa bene godersi la convivialità occasionale di questi giorni”. A ‘concedere’ il benestare ad abbuffate e cenoni dei prossimi giorni è il cardiologo Pasquale Perrone Filardi, presidente della Finsic, nella giornata di chiusura del 78.esimo congresso della Società italiana di cardiologia (Sic) a Roma.

“Per quanto riguarda la prevenzione primaria, quindi le strategie di popolazione, che tutti dovrebbero adottare per evitare rischi o primi eventi cardiovascolari – precisa l’esperto – gli stili di vita salutari giocano un ruolo primario, in primis l’alimentazione equilibrata fra proteine, carboidrati e grassi. In poche parole dieta mediterranea. Subito dopo l’attività fisica, non esasperata, ma anche di lieve e moderata intensità, che assicura un beneficio cardiovascolare. Ma anche la prevenzione secondaria è cambiata, sotto vari aspetti. Si tratta delle strategie che oggi abbiamo disponibili per i pazienti che hanno già affrontato un evento cardiovascolare o hanno una familiarità per problemi del genere”.

“Con i nuovi farmaci – dice Perrone Filardi – interveniamo su fattori ‘classici’ come il colesterolo, ed è ormai dimostrato che abbassare i livelli molto più di quanto oggi sia consigliato, è la scelta giusta per i pazienti che hanno già avuto, appunto, un evento cardiovascolare. E’ inoltre possibile contrastare i meccanismi della trombosi con antiaggreganti e anticoagulanti, riducendo mortalità ed eventi. Anche con i nuovi anticorpi contro mediatori di infiammazione si riducono i problemi e, si sta verificando, anche l’insorgenza di neoplasie. Ancora, arrivano nuove classi di farmaci dedicati ai pazienti diabetici. Un panorama, quindi, molto rinnovato e arricchito di nuove strategie di prevenzione secondaria. Ora vanno identificati i pazienti più adatti e che beneficiano di più, per garantire un accesso sostenibile alle nuove terapie” .COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA