Notizie Locali


SEZIONI
Catania 16°

Ema: missione Europarlamento in viaggio per Amsterdam, decisiva per voto

Rotterdam, 22 feb. (AdnKronos Salute) – E’ partita questa mattina per Amsterdam la missione della Commissione Envi del Parlamento europeo, che dovrà valutare l’adeguatezza delle soluzioni fornite dal Governo dell’Aja per ospitare l’Ema, prossima a trasferirsi da Londra per via della Brexit. La delegazione, guidata da Giovanni La Via (Ap, gruppo Ppe), relatore sulla proposta […]

Di Redazione |

Rotterdam, 22 feb. (AdnKronos Salute) – E’ partita questa mattina per Amsterdam la missione della Commissione Envi del Parlamento europeo, che dovrà valutare l’adeguatezza delle soluzioni fornite dal Governo dell’Aja per ospitare l’Ema, prossima a trasferirsi da Londra per via della Brexit. La delegazione, guidata da Giovanni La Via (Ap, gruppo Ppe), relatore sulla proposta di Regolamento che assegna la nuova sede ad Amsterdam, è partita dalla stazione di Bruxelles Midi in Thalys, un treno ad alta velocità, intorno alle 9, alla volta di Schiphol, l’aeroporto internazionale della città dei canali, dove verrà accolta dalle autorità olandesi. Gli europarlamentari si recheranno poi in navetta allo Spark Building, la sede provvisoria proposta dopo che le due soluzioni individuate inizialmente, contenute nell’allegato secretato poi reso pubblico l’8 febbraio scorso, sono state scartate perché inadeguate.

Oltre a La Via, compongono la delegazione altri 9 parlamentari, uno solo dei quali olandese, Jan Huitema del gruppo Alde (Liberaldemocratici). Ci sono poi i relatori ombra, la croata Biljana Borzan del gruppo S&D (Socialisti e Democratici), la polacca Urszula Krupa (Ecr, Conservatori), la belga Fréderique Ries dell’Alde, la danese Margrethe Auken dei Verdi e Piernicola Piedicini del M5S (gruppo Efdd). Ci sono anche, in rappresentanza dei gruppi politici come Huitema, Elisabetta Gardini (Fi) per il gruppo Ppe, Simona Bonafé (Pd) per il gruppo S&D e Mercedes Bresso (Pd), relatrice nella Commissione Affari costituzionali.

Con gli eurodeputati viaggiano anche alcuni membri dello staff. Il programma prevede poco prima delle 11 allo Spark Building la presentazione a porte chiuse da parte delle autorità olandesi, che sarà seguita alle 12 dalla sessione di domande e risposte. Il pranzo con il sindaco, per il quale insistevano gli olandesi, è stato sostituito da un pranzo a buffet in sede. In questo modo, ha spiegato La Via sulla banchina, la sessione domande e risposte non sarà ostacolata dal pranzo, che avrebbe comportato un trasferimento. Alle 13.45 è previsto un giro dello Spark Building che si trova nella zona di Sloterdijk; alle 14.30 la delegazione si trasferirà nella zona del Zuidas, dove si trova il cantiere del Vivaldi Building; alle 15.40 nell’Amsterdam Zuidas Information Centre si svolgerà una seconda presentazione delle autorità olandesi da parte del ministro della Salute olandese, e vicepremier, Hugo de Jonge. Anche in questo caso, al termine ci sarà una sessione di domande e risposte. Il tutto dovrebbe concludersi intorno alle 16.30 con un incontro con la stampa, dopodiché i parlamentari faranno ritorno a casa.

Il confronto con le autorità olandesi sarà tecnico e verterà su diversi punti. Per esempio, ha riferito La Via, lo Spark Building attualmente è occupato, secondo la stampa olandese, “mentre altri dicono che è libero. Ora verificheremo”. Inoltre “chiederemo garanzie sui bandi” di gara, per capire che tipo di rassicurazioni sono state inserite per prevenire ritardi nella costruzione del Vivaldi Building, la sede definitiva, in caso di ricorsi che sono un evento tutt’altro che raro nelle gare d’appalto.

Il nodo sono i tempi: “Dobbiamo essere certi che le date saranno rispettate”, dato che l’obiettivo non è la “rivincita” di Milano contro Amsterdam, bensì la garanzia che l’attività dell’Ema continui senza interruzioni, “l’unica cosa che interessa al Parlamento europeo”, ha ribadito La Via. E sui tempi di costruzione del Vivaldi Building, che deve essere ultimato al più tardi entro metà novembre 2019 come ha ricordato l’Ema, pena la mancata continuità dell’attività dell’Agenzia, le incertezze sono tante: per esempio, le autorità olandesi contano di realizzarlo in tempo ricorrendo a moduli prefabbricati, ma la gara d’appalto non è stata ancora fatta.

Visto che i moduli prefabbricati per costruire un palazzo non si comprano al supermercato, ma devono essere realizzati ad hoc, gli europarlamentari vorranno capire quali garanzie ci sono riguardo ai tempi, dato che la gara dovrebbe essere fatta la prossima estate e che quindi la realizzazione dei moduli partirà solo in seguito, visto che nessuna impresa si metterebbe a realizzarli senza aver prima vinto l’appalto. Va ricordato che, secondo l’offerta olandese, il Conference centre e alcuni piani a ufficio del Vivaldi avrebbero dovuto essere completati entro il primo aprile 2019, cioè tra meno di 14 mesi.

Altro punto critico sono le caratteristiche geologiche dell’area del Zuidas che, come tutta Amsterdam, è attraversata da canali e corsi d’acqua: che questo sia un nodo delicato lo segnala anche il fatto che gli olandesi avrebbero rinunciato a realizzare i parcheggi interrati per il Vivaldi Building, perché avrebbero richiesto troppo tempo.

C’è poi “il tema dell’incremento dei costi – ha proseguito La Via – Il doppio trasferimento comporta un aumento dei costi. Abbiamo sentito di un rincaro dei canoni di affitto: nell’offerta olandese sono citati alcuni numeri, chiederemo informazioni in merito”, anche perché “vogliamo la certezza che l’affitto dello Spark Building gravi sul Governo olandese” e non sul bilancio Ue o sull’Agenzia, che si finanzia in gran parte con i contributi del settore.

Oltre alla ‘partita’ tecnica, c’è poi quella istituzionale che non riguarda però la missione di oggi, ma è un capitolo del confronto tra Consiglio e Parlamento, che tocca molteplici piani: “I codecisori (il Parlamento europeo, che codecide con il Consiglio, ndr) – ha puntualizzato La Via – non possono essere chiarmati a mettere un bollino, a vidimare la scelta fatta da altri. Il Joint statement firmato da Martin Schulz nel 2012 (in forza del quale la decisione sulle sedi di Ema ed Eba è stata presa tramite una procedura inedita, ndr) non è mai stato annunciato in Parlamento. D’ora in avanti i colegislatori devono avere pari dignità” e nell’Europarlamento “c’è la volontà condivisa di modificarlo”.

E sulla sede, ha evidenziato Bresso, “non è stata ancora presa alcuna decisione”, dato che, dal punto di vista giuridico, siamo solo in presenza di una proposta della Commissione europea, che ha tradotto in una proposta legislativa la decisione presa dai 27 con il sorteggio a margine del Consiglio Affari generali del 20 novembre.

Il sorteggio ha ‘coronato’ una procedura puramente intergovernativa, concordata dagli Stati che si erano impegnati a rispettarne l’esito, quale che fosse. Il carattere puramente intergovernativo della procedura spiega anche perché non siano stati redatti verbali e le schede elettorali siano state addirittura distrutte, nel tentativo di rendere la decisione puramente ‘politica’ e inappellabile. Ma la decisione intergovernativa per il Parlamento non ha effetti giuridici, come ha annotato il presidente Antonio Tajani: a decidere sono i codecisori, Parlamento e Consiglio.

E se la proposta verrà cambiata (si voterà a Strasburgo nella plenaria di marzo), a quel punto, come sempre succede, si andrà a negoziare nel trilogo, con il Parlamento da una parte e il Consiglio Ue, vale a dire la presidenza bulgara, dall’altra, e la Commissione nel ruolo di ‘facilitatore’. Se davvero si riuscisse ad andare al trilogo, allora i giochi potrebbero riaprirsi e Milano potrebbe tornare in partita (anche se non è la sola, perché gli appetiti delle altre concorrenti potrebbero ridestarsi). Ma moltissimo, se non tutto, dipende da quanto saranno convincenti le risposte che gli olandesi daranno oggi agli eurodeputati.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA