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Salute: ‘Diritto al futuro’, Fondazione Roche celebra 40 anni del Ssn

Roma, 18 apr. (AdnKronos Salute) – Universalismo, uguaglianza ed equità: sono questi i principi fondanti della legge 833 del 1978, che istituì nel nostro Paese 40 anni fa il Servizio sanitario nazionale. A questi tre pilastri Fondazione Roche dedica tre appuntamenti intitolati “40 anni Ssn – Diritto al futuro”: il primo, un focus sull’universalismo, si […]

Di Redazione |

Roma, 18 apr. (AdnKronos Salute) – Universalismo, uguaglianza ed equità: sono questi i principi fondanti della legge 833 del 1978, che istituì nel nostro Paese 40 anni fa il Servizio sanitario nazionale. A questi tre pilastri Fondazione Roche dedica tre appuntamenti intitolati “40 anni Ssn – Diritto al futuro”: il primo, un focus sull’universalismo, si è tenuto ieri sera a Roma a Palazzo Santa Chiara.

“Abbiamo pensato di celebrare una data che non tutti ricordano – spiega all’AdnKronos Salute Fausto Massimino, direttore generale della Fondazione Roche – e ci auguriamo che in questi eventi emergano i tre principi fondativi del Servizio sanitario nazionale, e che emerga soprattutto la svolta che è avvenuta col diritto alle cure garantito a tutti i cittadini. Si è trattato di un cambiamento epocale rispetto alla situazione precedente – sottolinea – con una visione estremamente alta dei legislatori dell’epoca, a chiusura di una stagione che è stata quella dei diritti, e che si è conclusa nel ’78 con questa novità che ha cambia la vita degli italiani. Dobbiamo continuare a difendere il Ssn, e la speranza per il futuro – conclude – è che le sperequazioni che ci sono nell’accesso alle cure e alle diagnosi possano essere rimosse, nel rispetto di un principio di sostenibilità”.

“Un ragazzo che nasce oggi non può neanche immaginare cosa ha significato la nascita del Servizio sanitario nazionale – ribadisce Mariapia Garavaglia, presidente della Fondazione Roche – Dovrei dirgli: ‘sai che se tu avessi dovuto fare la vaccinazione 40 anni fa i tuoi genitori avrebbero dovuto pagarla? Sai che se ti fossi ammalato gravemente avresti avuto a disposizione al massimo 30 giorni di ospedale, a meno che tua mamma o tuo papà non avessero avuto una mutua molto importante? Sarà quindi difficile far capire a questo ragazzo com’era il Ssn, sicuramente è più facile fargli capire com’è bello vivere adesso in un Paese in cui, se si ammala o si rompe una gamba mentre gioca a calcio, il sistema sanitario gratuitamente lo aiuta”.

“Celebrare i 40 anni del Sevizio sanitario nazionale – prosegue l’ex ministro della Sanità – significa far riflettere la politica su come fare a renderlo di nuovo, davvero, universalistico. Perché oggi, a seconda della Regione in cui si nasce o si vive, si hanno o non si hanno servizi di qualità. La ricerca ci ha offerto delle risposte terapeutiche notevoli ma anche costose. C’è un problema di accesso che deve essere spiegato ai cittadini, affinché paghino le tasse sapendo dove vanno a finire i loro soldi. I cittadini devono proteggere questo sistema. Oramai l’Italia è l’ultimo Paese che mantiene un servizio universalistico e per non perdere questo tesoro di civiltà occorre avere questa consapevolezza”, conclude Garavaglia.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA