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Sanità: Inail, 22 morti sul lavoro in più nel primo trimestre dell’anno

Roma, 26 apr. (Adnkronos Salute/Labitalia) – Tra gennaio e marzo sono state denunciate 22 morti sul lavoro in più rispetto ai primi 3 mesi del 2017, da 190 a 212 (+11,6%). L’aumento è legato ai casi avvenuti in itinere, ovvero nel tragitto di andata e ritorno tra la casa e il posto di lavoro, che […]

Di Redazione |

Roma, 26 apr. (Adnkronos Salute/Labitalia) – Tra gennaio e marzo sono state denunciate 22 morti sul lavoro in più rispetto ai primi 3 mesi del 2017, da 190 a 212 (+11,6%). L’aumento è legato ai casi avvenuti in itinere, ovvero nel tragitto di andata e ritorno tra la casa e il posto di lavoro, che sono cresciuti di 24 unità (da 43 a 67), mentre quelli occorsi in occasione di lavoro sono stati 2 in meno (da 147 a 145).

Nella sezione ‘Open data’ del sito Inail sono disponibili i dati analitici delle denunce di infortunio con esito mortale e di malattia professionale presentate all’Istituto nazionale competente entro il mese di marzo. Si tratta di dati provvisori – si precisa – soggetti all’effetto distorsivo di ‘punte occasionali’ e dei tempi di trattazione delle pratiche e di consolidamento degli archivi. Per quantificare i casi accertati positivamente sarà necessario attendere il consolidamento dei dati dell’intero anno 2018, con la conclusione dell’iter amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia.

Dopo l’introduzione dell’obbligo di trasmissione telematica all’Inail, a fini statistici e informativi, delle comunicazioni relative agli infortuni che comportano un’assenza dal lavoro di almeno un giorno (escluso quello dell’evento), obbligo che ricade su tutti i datori di lavoro e i loro intermediari, compresi i datori di lavoro privati di lavoratori assicurati presso altri enti o con polizze private, è stata invece temporaneamente sospesa la pubblicazione degli open data mensili relativi alle denunce complessive di infortunio, per evitare confronti di mese e di periodo non coerenti. La pubblicazione riprenderà entro il mese di agosto, una volta concluso il processo di adeguamento dei sistemi statistico-informatici dell’Istituto.

In particolare – emerge dai dati Inail – nel primo trimestre del 2018 si è registrato un aumento di 23 casi mortali (da 170 a 193) nella gestione Industria e servizi e di un caso (da 13 a 14) in agricoltura, mentre nel Conto Stato i decessi denunciati sono stati 2 in meno (da 7 a 5).

L’analisi territoriale evidenzia un incremento di 19 casi mortali nel Nord-Ovest, di 10 casi nel Nord-Est e di 7 casi al Centro. Diminuzioni si riscontrano invece al Sud (-9 decessi) e nelle Isole (-5). A livello regionale, spiccano le 15 denunce in meno (da 19 a 4) dell’Abruzzo, teatro nel gennaio 2017 delle tragedie di Rigopiano e Campo Felice, e i 6 casi mortali in meno in Sicilia (da 18 a 12) e Toscana (da 15 a 9). Aumenti si registrano invece in Lombardia (da 25 a 39), Piemonte (da 12 a 21) e Lazio (da 11 a 21).

L’incremento rilevato nel confronto fra i primi 3 mesi del 2017 e del 2018 è legato principalmente alla componente maschile, i cui casi mortali sono aumentati di 20 unità, da 160 a 180, mentre quella femminile ha fatto registrare un aumento di solo 2 casi, da 30 a 32 decessi. La crescita interessa le denunce che hanno riguardato sia lavoratori italiani (da 163 a 179 casi) sia quelli stranieri (da 27 a 33). Dall’analisi per classi d’età emerge infine come una morte su due abbia coinvolto lavoratori di età compresa tra i 50 e i 64 anni, per i quali si registra un incremento tra i due periodi di 29 casi (+35%). In diminuzione, invece, le denunce per i lavoratori fino a 34 anni (da 32 a 25 casi) e per quelli tra i 45 e i 49 anni (da 26 a 17).COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA