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Salute: per 40% italiani sorriso ‘perde smalto’, complici drink e cibi acidi

Roma, 30 apr. (AdnKronos Salute) – Ingialliti, più fragili al punto da scheggiarsi facilmente, consumati in alcuni punti, ipersensibili al caldo e al freddo. Quando i denti ‘perdono smalto’ è a rischio tutta la salute della bocca, oltre che la bellezza del sorriso. Eppure l’erosione e l’abrasione dello smalto, che riguardano il 40% degli italiani […]

Di Redazione |

Roma, 30 apr. (AdnKronos Salute) – Ingialliti, più fragili al punto da scheggiarsi facilmente, consumati in alcuni punti, ipersensibili al caldo e al freddo. Quando i denti ‘perdono smalto’ è a rischio tutta la salute della bocca, oltre che la bellezza del sorriso. Eppure l’erosione e l’abrasione dello smalto, che riguardano il 40% degli italiani a tutte le età, sono fenomeni ancora poco noti e sottovalutati. E’ quanto emerge da un’indagine dell’Accademia italiana di odontoiatria conservativa e restaurativa (Aic) che sarà presentata in occasione del 20esimo congresso nazionale, a Torino dal 10 al 12 maggio.

Secondo gli esperti, solo il 13% degli italiani imputa correttamente la perdita di smalto al consumo di cibi e bevande troppo acidi, e appena il 10% sa che il deterioramento può dipendere anche da una dieta eccessivamente ricca di verdura e frutta acida. Ma quasi uno su 2 (44%) non si preoccupa dei possibili danni allo smalto perché pensa che possa auto-rigenerarsi e oltre la metà crede che la saliva, fondamentale per impedire l’aggressione di acidi e batteri sullo smalto dentale, sia invece del tutto inutile. Pochi, poi – osservano gli odontoiatri – si preoccupano delle possibili conseguenze: soltanto uno su 2, accorgendosi di avere denti molto usurati, si rivolge al dentista; gli altri lo fanno soltanto se l’estetica del sorriso è compromessa, o se si manifestano sintomi evidenti e fastidiosi come l’ipersensibilità dentale.

L’indagine, che è stata condotta da Datanalysis su mille adulti rappresentativi della popolazione italiana attraverso un questionario telefonico, mostra che un italiano su 4 imputa l’erosione dentale ai troppi zuccheri e uno su 5 ai cibi troppo caldi o troppo freddi, ma soltanto il 13% sa che possono esserne responsabili gli alimenti troppo acidi come gli agrumi, i pomodori, i sottaceti o le bibite gasate. “L’usura dentale è poco conosciuta – spiega Lorenzo Breschi, presidente di Aic e professore ordinario all’università di Bologna – Consiste in una perdita di materiale mineralizzato del dente, lo smalto, ovvero lo scudo esterno protettivo del dente stesso. Il 40% degli italiani ha la superficie dei denti usurata perché i denti vengono erosi o abrasi per colpa delle cattive abitudini”.

“L’erosione consiste nel deterioramento dello smalto dentale dovuto all’aggressione di sostanze chimiche, ovvero gli acidi che sono in grado di aggredire e distruggere la parte più esterna dei denti – sottolinea Breschi – Gli acidi possono trovarsi nel cavo orale a causa di varie patologie dell’apparato digerente come il reflusso gastro-esofageo o disturbi alimentari, ma più spesso sono dovuti al consumo frequente di cibi e bevande molto acidi come energy drink, bibite gassate e spremute di agrumi, soprattutto se vengono sorseggiate a lungo senza lasciare tempo alla saliva di riportare il pH orale a un livello di sicurezza. Per bere senza rischi anche un centrifugato o un estratto che contenga agrumi, frutta o verdure acide può bastare usare una cannuccia, in modo che il contatto con i denti sia minimo”.

Secondo il presidente dell’Aic, sono “altrettanto sconosciuti i rischi delle diete con eccessivi consumi di vegetali acidi: meglio optare per ortaggi poco acidi e fibrosi come sedano, broccoli, verdura a foglia, che aiutano anche a ‘spazzolare’ i denti durante la masticazione. Non aumentano invece il rischio di erosione dentale i chewing gum, perché incrementano la produzione di saliva fino a 10 volte il normale flusso, ma devono essere quelli giuste senza zucchero o a base di xilitolo”.

“Assolte anche le sigarette elettroniche – prosegue Breschi – mentre il cloro nell’acqua delle piscine può diventare rischioso soltanto se si nuota 4-5 volte a settimana per almeno 2 ore. Purtroppo i segni caratteristici dell’indebolimento dentale sono poco noti alla popolazione che generalmente tarda a rivolgersi al dentista: solo l’8% sa che l’ingiallimento dei denti può significare una perdita dello smalto, appena uno su 3 che ne è un segno anche l’ipersensibilità al caldo o al freddo”.

Anche l’abrasione dentale, ovvero l’usura dello smalto indotto dall’azione meccanica come lo sfregamento continuo dovuto a bruxismo o all’uso di spazzolini troppo aggressivi, non è un fenomeno conosciuto agli italiani. “Solo il 23% degli intervistati sa che i dentifrici abrasivi, come quelli sbiancanti, possono danneggiare lo smalto – ricorda Breschi – Due su 3 non sanno che è meglio aspettare circa mezz’ora prima di lavarsi i denti dopo aver mangiato cibi acidi per ridurre i rischi per lo smalto. Facendolo immediatamente, infatti, lo spazzolamento meccanico può agire su uno smalto intaccato dall’acido ovvero uno smalto più ‘morbido’ per la presenza dell’acido stesso, comportando perciò un’aggressione meccanica da spazzolamento”.

Secondo gli odontoiatri, “la prevalenza di erosione chimica e abrasione meccanica è in crescita, per esempio tra bambini e adolescenti che fanno largo uso di succhi di frutta o bibite gasate. E’ perciò importante sapere che una dieta corretta e una buona igiene orale, con dentifrici al fluoro in grado di favorire la remineralizzazione, sono fondamentali per proteggere lo smalto”.

Soprattutto “è essenziale non trascurare i segnali di un indebolimento dello smalto, come un ingiallimento dei denti, un’usura eccessiva o i margini dentali assottigliati, perché – conclude Breschi – come pochi sanno lo smalto non si rigenera ed il danno che ne consegue è irreversibile. La diagnosi precoce è molto importante, in quanto il ripristino dei denti danneggiati da erosione e abrasione comporta spesso trattamenti lunghi e complessi”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA