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Sanità: cure all’estero per 60 mila inglesi, intesa con Salvator Mundi Roma

Roma, 10 mag. (AdnKronos Salute) – Sono oltre 60.000 i pazienti che, attraverso Operations Abroad Worldwide (Oaw), sono curati fuori dal Regno Unito da una rete di 80 ospedali in 40 Paesi. E ogni ospedale è selezionato dopo un processo meticoloso. Il dato è stato ricordato oggi a Roma al Salvator Mundi International Hospital-Upmc, primo […]

Di Redazione |

Roma, 10 mag. (AdnKronos Salute) – Sono oltre 60.000 i pazienti che, attraverso Operations Abroad Worldwide (Oaw), sono curati fuori dal Regno Unito da una rete di 80 ospedali in 40 Paesi. E ogni ospedale è selezionato dopo un processo meticoloso. Il dato è stato ricordato oggi a Roma al Salvator Mundi International Hospital-Upmc, primo General Hospital in Italia ad aderire al network della maggiore agenzia britannica di turismo sanitario internazionale, un fenomeno abbastanza recente che vede i pazienti del Regno Unito scegliere di viaggiare all’estero per ricevere cure mediche specialistiche di alta qualità, in strutture all’avanguardia e con medici e staff bilingue (italiano-inglese).

Da settembre 2017 il Salvator Mundi è entrato a far parte del network Upmc (University of Pittsburgh Medical Center), un provider internazionale del settore sanitario con sede a Pittsburgh (Usa) e uno dei maggiori sistemi non-profit degli Stati Uniti dedicato alla ricerca, alla salute e alla formazione. “La missione di Oaw è quella di fornire ai pazienti cure mediche negli ospedali migliori del mondo, nel minor tempo possibile con un focus specifico sui percorsi di cura personalizzati” sottolinea Ruth Taylor, Ceo di Operations Abroad Worldwide. Oaw ha scelto oggi l’Italia per alcuni importanti motivi: l’Italia è prima in Europa per servizi sanitari ed è il secondo migliore sistema sanitario del mondo, spiega Taylor.

“Tutti i tipi di trattamento medico, chirurgico e riabilitativo – prosegue Taylor – vengono predisposti per i pazienti del Regno Unito che necessitano di un trattamento di alta qualità, senza sopportare le lunghe liste di attesa del Nhs e consentendo l’accesso a trattamenti innovativi e minimamente invasivi che non sono facilmente reperibili in Gb. Ai pazienti inglesi viene proposto un “Total Care Package”, un pacchetto chirurgico a prezzo, fisso che include un livello completo di assistenza, compresa l’assicurazione post intervento di 12 mesi”.

Inoltre il Salvator Mundi oggi inaugura anche alcuni nuovi reparti: la terapia intensiva e la sala ibrida per emodinamica e radiologia interventistica. Con l’amministratore delegato Michele Casciani, la struttura negli ultimi anni ha più che raddoppiato il volume delle sue attività, offrendo i suoi servizi sanitari ad alcune migliaia di pazienti ogni anno. “Il nostro Ospedale – continua Casciani – si rivolge direttamente ai pazienti, per analizzarne le esigenze ed organizzare l’incontro con i medici, nella logica del ‘Clinical concierge’: un sistema che consente a chi ancora non ha un medico di fiducia di trovare il professionista più giusto per il proprio caso, facendo affidamento su una organizzazione orientata proprio alla soddisfazione dei bisogni, impliciti ed espliciti, del paziente”.

“Smih-Upmc è anche attivo – aggiunge il direttore medico Giovanni Vizzini – sul fronte della ricerca, dell’innovazione e della formazione in sanità, grazie anche al collegamento con reti accademiche internazionali, prima fra tutte quella americana di Upmc (Pittsburgh, Usa)”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA