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Vaccini: studio su YouTube, in 70% video fake news su autismo

Roma, 21 mag. (AdnKronos Salute) – “In tema di vaccini e autismo su YouTube domina la disinformazione”. E’ questo quanto emerge da una analisi condotta all’Università di Pisa e pubblicata sulla rivista scientifica ‘Human Vaccines and Immunotherapeutics’. Lo studio è stato condotto su 560 video caricati su YouTube dal 2007 al 2017 e relativi al […]

Di Redazione |

Roma, 21 mag. (AdnKronos Salute) – “In tema di vaccini e autismo su YouTube domina la disinformazione”. E’ questo quanto emerge da una analisi condotta all’Università di Pisa e pubblicata sulla rivista scientifica ‘Human Vaccines and Immunotherapeutics’. Lo studio è stato condotto su 560 video caricati su YouTube dal 2007 al 2017 e relativi al collegamento tra vaccini e autismo o altri gravi effetti collaterali sui bambini. “Sul totale dei video postati la disinformazione la fa da padrone, con il 70% dei filmati che sostengono la bufala del legame fra vaccini e autismo”, spiega all’Adnkronos Salute Luigi Lopalco, direttore del centro interdipartimentale ProSIT, che ha coordinato lo studio insieme a Annalaura Carducci, direttore dell’Osservatorio della comunicazione sanitaria (Ocs).

In particolare, i ricercatori hanno evidenziato “come il tono dell’informazione sul tema sia principalmente negativo e come l’informazione istituzionale sia praticamente assente su questo mezzo di informazione”. Il tutto incrementato da una sorta di “effetto valanga – sottolinea la ricerca – dovuto al fatto che il numero annuale di video caricati è aumentato durante il periodo considerato con un picco di 224 nei primi sette mesi del 2017”.

“A partire dal 2012 si è assistito in Italia ad un calo della fiducia nelle vaccinazioni che si è tradotto in una pericolosa diminuzione dei livelli di copertura vaccinale – afferma Lopalco – da questo punto di vista, la disinformazione diffusa ad arte su internet sembra essere un fattore determinante considerato che moltissime persone usano il web come fonte di informazione e che nel 2016, ad esempio, il 42,8% dei cittadini italiani ha utilizzato internet per informarsi sui vaccini”.

Ma non è la prima volta che il gruppo di ricerca dell’ateneo pisano si occupa del rapporto tra web e vaccini. In un articolo pubblicato nel 2017 sulla rivista scientifica ‘Vaccine’, gli studiosi avevano già osservato un legame fra il calo delle vaccinazioni contro morbillo, parotite e rosolia e, in quel caso, una notizia di cronaca diffusa attraverso siti web italiani di disinformazione antivaccinista a partire dal 2012. Nello specifico – sottolinea l’Università di Pisa – si trattava di una sentenza del Tribunale del Lavoro di Rimini che aveva accordato l’indennizzo per danno da vaccino ad una famiglia di un bambino affetto da sindrome dello spettro autistico. La sentenza fu poi ribaltata in Appello, ma la notizia ebbe comunque un’enorme risonanza sui social media e sul web.

“Queste ricerche – conclude Lopalco – rappresentano dunque un invito urgente alla sanità pubblica a prestare più attenzione verso internet e i nuovi media per contrastare la disinformazione, dare risposte affidabili e supportare i cittadini verso una corretta scelta vaccinale”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA