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Salute: l’indagine, per 70% con problemi tiroide stressante avere diagnosi

Roma, 22 mag. (AdnKronos Salute) – “Lungo e angosciante”, per persone che soffrono di disturbi della tiroide, il percorso che porta alla diagnosi. E’ quanto emerge da un’indagine internazionale commissionata da Merck e la Federazione internazionale sulla tiroide (Tfi), per la decima edizione della International Thyroid Awareness Week, in programma dal 21 al 27 maggio.Il […]

Di Redazione |

Roma, 22 mag. (AdnKronos Salute) – “Lungo e angosciante”, per persone che soffrono di disturbi della tiroide, il percorso che porta alla diagnosi. E’ quanto emerge da un’indagine internazionale commissionata da Merck e la Federazione internazionale sulla tiroide (Tfi), per la decima edizione della International Thyroid Awareness Week, in programma dal 21 al 27 maggio.

Il sondaggio ha coinvolto oltre 1.500 pazienti con ipotiroidismo in sei diversi Paesi. Ebbene, il 70% ha trovato stressante il percorso verso la diagnosi. Più precisamente, il 30% ha dichiarato che ottenere la diagnosi del disturbo tiroideo è stato più stressante di un primo appuntamento, per il 28% lo è stato come dover pagare le bollette. Prima di ricevere una diagnosi, la maggior parte degli intervistati era completamente inconsapevole dei propri sintomi attribuibili ad un disturbo della tiroide (70%). Inoltre, il 40% ha dovuto aspettare tra quattro mesi e due anni prima di dare un nome al proprio disturbo.

“A oggi, centinaia di milioni di persone vivono con il peso di un disturbo della tiroide, senza aver mai ricevuto una diagnosi e un trattamento appropriato. Per questa decima edizione della International Thyroid Awareness, chiediamo che questa situazione cambi in tutto il mondo – sottolinea Ashok Bhaseen, presidente di Tfi – Vogliamo fare la differenza nelle vite di milioni di persone affette da disturbi della tiroide”.

Circa 1,6 miliardi di persone in tutto il mondo sono considerate a rischio per patologie tiroidee, con centinaia di milioni di persone che già convivono con tali disturbi. Il 60% non ha ancora una diagnosi, con la conseguenza di trovarsi inutilmente in difficoltà nella loro vita quotidiana senza conoscere la causa reale dei loro sintomi.

“Poiché i disturbi della tiroide sono ancora poco conosciuti e spesso non diagnosticati, la nostra collaborazione con la Tfi mira a garantire che le persone abbiano le informazioni necessarie per riconoscere i sintomi associabili questo tipo di patologie – afferma Francois Feig, responsabile del Global Business Franchise General Medicine & Endocrinology in Merck – Le persone possono rivolgersi al loro medico, che prescriverà gli esami necessari: di solito un semplice esame del sangue può verificare il corretto funzionamento della ghiandola tiroidea”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA