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Sanità: 3 mila aggressioni l’anno contro operatori, mozione Fdi in Parlamento

Roma, 19 giu. (AdnKronos Salute) – Insulti, violenze fisiche e atti intimidatori ai danni di medici, infermieri e operatori nei pronto soccorso e ospedali pubblici italiani. Ogni anno sono 3 mila le aggressioni registrate dalla Fiaso (Federazione italiana delle aziende sanitarie e ospedaliere) che si verificano contro medici e personale sanitario. La politica scende in […]

Di Redazione |

Roma, 19 giu. (AdnKronos Salute) – Insulti, violenze fisiche e atti intimidatori ai danni di medici, infermieri e operatori nei pronto soccorso e ospedali pubblici italiani. Ogni anno sono 3 mila le aggressioni registrate dalla Fiaso (Federazione italiana delle aziende sanitarie e ospedaliere) che si verificano contro medici e personale sanitario. La politica scende in campo per fermare un “fenomeno sottostimato e sottovalutato” con una mozione che “Fratelli d’Italia presenterà alla Camera e al Senato appena partiranno le Commissioni e poi anche una proposta di legge”, annuncia Maria Teresa Bellucci, deputata di Fdi che ha presentato oggi alla Camera l’iniziativa. La mozione chiede al Governo di impegnarsi per “colmare il vuoto normativo attualmente esistente e per tutelare la sicurezza dei lavoratori e dei cittadini sui luoghi di lavoro”.

Nel concreto la mozione chiede anche “l’implementazione di misure di prevenzione di tipo logistico-organizzativo e tecnologico”, ovvero spiega la deputata “telecamere nei pronto soccorso, un posto di Polizia perché ormai non ci sono più, vigilantes preparati. La revisione della normativa include il reato di violenza verso gli operatori sanitari e riconosce anche il rischio di violenza. Deve essere data un’adeguata formazione ai medici e infermieri per gestire situazioni delicate. Ma serve prima di tutto tolleranza zero nei confronti delle violenze”.

“Oggi c’è una difficolta degli operatori a denunciare perché considerano il proprio lavoro fonte di violenze e altre volte perché credono che equivalga ad ammettere che hanno lavorato male. Il sommerso è altissimo – aggiunge Bellucci – Abbiamo pensato fosse necessario chiamare il Governo a dare risposte a un dramma che sta colpendo gli operatori della sanità”.

“Il medico oggi non è un pubblico ufficiale – afferma Antonio Magi, presidente dell’Ordine dei medici-chirurghi e ordontoiatri (Omceo) di Roma – e questo limita molto l’efficacia dei provvedimenti, quindi deve essere modificata la norma ma anche applicate quelle esistenti. Ad esempio, la raccomandazione numero 8 del 2007 del ministero della Salute che se applicata risolverebbe gran parte dei problemi. La raccomandazione prevede che gli operatori sanitari non dovrebbero mai lavorare da soli, ma molto spesso lo sono ed è proprio in quelle situazioni che accadono le maggiori violenze”.

La mozione sottolinea l’urgenza “di offrire un supporto alle azioni dei datori di lavoro, dei lavoratori e dei loro rappresentanti sindacali, volto non solo a ridurre la violenza e le molestie da parte di terzi, ma a mitigare le conseguenze per le vittime”. Così per Fratelli d’Italia il Governo dovrebbe impegnarsi “a garantire una maggiore sensibilizzazione dei datori di lavoro, dei lavoratori e degli utenti dei servizi e, nel contempo, una adeguata formazione dei dirigenti e dei lavoratori perché siano in grado di affrontare questo fenomeno”.

“Come Ordine dei medici – ricorda Magi – riceviamo quotidianamente tante segnalazioni da parte dei colleghi e nei mesi passati abbiamo dato l’allarme alla Fnomceo e al ministero della Salute. Nel Lazio abbiamo avuto ultimamente due atti di violenza, uno al policlinico S.Andrea con una collega presa al collo; l’altro all’ospedale S.Giovanni con una collega minacciata con un coltello mentre lavorava al pronto soccorso. Ho convocato le istituzioni per capire cosa abbiamo di fronte. I pronto soccorso non hanno più il posto di Polizia, oppure c’è ma è vuoto. Abbiamo parlato con il prefetto di Roma, ma la questione dei presidi di Polizia negli ospedali è una faccenda nazionale. In Trentino ad esempio – chiosa – hanno mandato gli alpini. Quello che chiediamo è la presenza dello Stato, un posto con gli agenti è un deterrente contro i violenti”.

Alla presentazione alla Camera ha partecipato anche Isabella Rauti, senatrice di Fratelli d’Italia. “La mozione la presenteremo anche in Senato. È una materia alla quale sono sensibile perché mi sono sempre occupato di violenza di genere. Ci troviamo in assenza di una normativa e con un vuoto legislativo – conclude Rauti – serve quindi un’azione come quella fatta con lo stalking. Dobbiamo dare alle vittime la possibilità di denunciare”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA