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Pediatria: Acp, su rifugiati operatori siano promotori di messaggi corretti

Roma, 20 giu. (AdnKronos Salute) – I rifugiati sono le persone più vulnerabili del mondo. Parte da questa considerazione l’Associazione culturale pediatri per “sollecitare”, oggi in occasione della Giornata mondiale del rifugiato, gli operatori della cura, e non solo, a essere o diventare portatori di messaggi di corretta informazione”, nella consapevolezza che “l’immigrazione è una […]

Di Redazione |

Roma, 20 giu. (AdnKronos Salute) – I rifugiati sono le persone più vulnerabili del mondo. Parte da questa considerazione l’Associazione culturale pediatri per “sollecitare”, oggi in occasione della Giornata mondiale del rifugiato, gli operatori della cura, e non solo, a essere o diventare portatori di messaggi di corretta informazione”, nella consapevolezza che “l’immigrazione è una realtà umana, sociale, politica, giuridica molto complessa, che richiede sensibilità nel rispetto dei valori costituzionali di uguaglianza e solidarietà, con particolare attenzione alle problematiche che riguardano i ‘minori’, quali ‘persone’ e ‘soggetti di diritto’, nell’ambito della famiglia e della società”.

“Bisogna distinguersi dal ‘rumore di fondo’, dalle politiche allarmistiche e razziste – sottolinea l’Acp – contribuire a diffondere spirito di accoglienza e di equità sociale, sola garanzia di benessere e salute per tutti; a promuovere un’accoglienza di rete che faccia leva su attenzione collettiva, responsabilità di cura e coesione sociale dell’intera comunità; a capire che molti sono gli elementi di complessità, gli aspetti che non si conoscono, i bisogni da considerare, in un problema che è grande ed è anche culturale”.

“La promozione e la tutela della salute, e in particolare quella dei minori migranti – proseguono i pediatri – esigono considerazione della loro particolare vulnerabilità, attenzione ai bisogni, ricerca di sinergie affidabili tra le Istituzioni, monitoraggio dei percorsi di accoglienza, sensibilizzazione e consapevolezza collettiva”.

“I rifugiati sono le persone più vulnerabili del mondo – ribadisce l’Acp – Lasciano dietro di sé tutte le loro cose e la loro storia per la paura, ben motivata, di essere perseguitati a causa della propria razza, religione, nazionalità, appartenenza a un particolare gruppo sociale o per un’opinione politica (Convenzione Onu per i rifugiati 1951). Hanno portato con sé o hanno affidato a qualcuno i loro bambini, esponendoli ai rischi del deserto e del mare, per offrire loro un futuro. Ma non sanno che i Paesi ‘sviluppati’ nei quali ripongono tanta fiducia, in realtà hanno paura di perdere qualcosa. Hanno già perso i valori dell’accoglienza e della solidarietà e soprattutto l’istinto di protezione e il senso del dovere per bambini e adolescenti, i minori i cui diritti alla vita, sopravvivenza e sviluppo sono sanciti nella Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, ratificata in Italia nel 1991”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA