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Clima: oltre 23 mila morti per ondate di calore dal 2005 al 2016

Roma, 20 giu. (AdnKronos Salute) – Il 2017 è stato l’anno più caldo di sempre dopo il 2016, con il mese di giugno tra i più roventi degli ultimi 150 anni, segnato da siccità e ondate di calore. Queste ultime, tra il 2005 e il 2016, in 23 città italiane, hanno causato 23.880 morti. Sono […]

Di Redazione |

Roma, 20 giu. (AdnKronos Salute) – Il 2017 è stato l’anno più caldo di sempre dopo il 2016, con il mese di giugno tra i più roventi degli ultimi 150 anni, segnato da siccità e ondate di calore. Queste ultime, tra il 2005 e il 2016, in 23 città italiane, hanno causato 23.880 morti. Sono i dati del Dipartimento di epidemiologia Ssr del Lazio, presentati oggi a Roma in occasione di un convegno durante il quale è stato illustrato il dossier ‘Sos acqua: nubifragi, siccità, ondate di calore. Le città alla sfida del clima’, realizzato da Legambiente in collaborazione con Unipol Gruppo. Il dossier riporta i dati della mappa del rischio climatico cittaclima.it, che ha come obiettivo quello di raccogliere e mappare le informazioni sui danni provocati in Italia dai fenomeni climatici.

Lo scorso anno, nei quattro principali bacini idrografici italiani (Po, Adige Arno e Tevere) le portate medie annue hanno registrato una riduzione complessiva del 39,6% rispetto alla media del trentennio 1981-2010. Il Lago di Bracciano ha registrato un abbassamento di 160 centimetri, a Roma è caduto l’82% di pioggia in meno e sono diverse le Regioni che hanno dichiarato lo stato di crisi idrica. Per non parlare dell’aumento delle temperature e delle conseguenti ondate di calore che possono avere effetti nocivi per la salute, soprattutto per gli anziani e i malati, quando di giorno si superano i 35°C e di notte non si scende sotto i 25°.

Paola Michelozzi, del Dipartimento di epidemiologia Ssr del Lazio, ha descritto i risultati degli studi realizzati nell’ambito del programma nazionale di prevenzione, coordinati dal Dipartimento, che confermano un rilevante aumento della mortalità durante le ondate di calore. I dati, relativi appunto a 23 città, mostrano che gli effetti maggiori si hanno negli anni a più elevata esposizione al caldo e mettono in luce una riduzione dei numeri negli ultimi anni attribuibile agli interventi di allerta attivati. Complessivamente, nelle città analizzate si possono attribuire alle ondate di calore 23.880 morti tra il 2005 e il 2016. Nella sola città di Roma, dal 2000 sono circa 7.700 le morti attribuibili alle ondate di calore.

Durante l’iniziativa, Federica Mastracci, responsabile Gestione prodotti e Area innovazione di E-geos, ha presentato uno studio sull’effetto ‘Isola di calore urbana’ a Roma. “L’isola di calore – spiega l’esperta all’AdnKronos – è un fenomeno che si verifica quando, in particolari situazioni climatiche di grande calore, un’area non riesce con l’escursione termica tra giorno e notte a dissipare il calore accumulato. Quindi anche le temperature notturne sono particolarmente alte, e soprattutto la minima non riesce ad abbassarsi sufficientemente in modo da dissipare il calore acquisito durante il giorno”.

Si tratta di un fenomeno che si verifica nelle “grandi aree metropolitane soggette a periodi di grande calore” e “che degrada un po’ la qualità della vita nelle nostre città, ma può essere mitigato grazie alle tecnologie esistenti che possono fornire indicazioni utili per intervenire sul territorio”, avverte Mastracci che tra i possibili interventi indica “tetti verdi e aree a maggiore acquaticità”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA