Notizie Locali


SEZIONI
Catania 23°

Ricerca: intelligenza e nevrosi ‘scritte’ in 1.500 geni

Roma, 25 giu. (AdnKronos Salute) – Centinaia di nuovi geni associati con l’intelligenza e la tendenza alle nevrosi identificati da un gruppo di ricercatori olandesi. Un team della Vrije Universiteit di Amsterdam, diretto da Danielle Posthuma, ha identificato 939 nuovi geni associati all’intelligenza e oltre 500 geni legati alla nevrosi, come si legge in due […]

Di Redazione |

Roma, 25 giu. (AdnKronos Salute) – Centinaia di nuovi geni associati con l’intelligenza e la tendenza alle nevrosi identificati da un gruppo di ricercatori olandesi. Un team della Vrije Universiteit di Amsterdam, diretto da Danielle Posthuma, ha identificato 939 nuovi geni associati all’intelligenza e oltre 500 geni legati alla nevrosi, come si legge in due studi pubblicati su ‘Nature Genetics’. Questi lavori migliorano la comprensione delle funzioni cognitive, spiegano i ricercatori, secondo i quali una maggiore intelligenza sembra anche proteggere da Alzheimer e Adhd (disordine da iperattività e deficit di attenzione).

Posthuma e i suoi colleghi hanno analizzato i dati genetici e il punteggio ai test per misurare il Qi (quoziente d’intelligenza) di oltre 250.000 persone. In questo modo hanno scoperto 190 nuovi loci genomici e 1.016 geni specifici – di cui 939 nuovi – associati con l’intelligenza. Identificando anche le reti genetiche legate allo sviluppo del sistema nervoso e della struttura sinaptica. Sulla base della loro analisi, un’intelligenza più sviluppata sembra avere un ‘effetto scudo’ rispetto al rischio di Alzheimer e Adhd.

In un altro lavoro lo stesso team si è concentrato sulla nevrosi, che rappresenta un importante fattore di rischio per depressione e schizofrenia. Analizzando circa mezzo milione di persone, in questo caso i ricercatori hanno identificato oltre 500 geni associati a una personalità nevrotica. Gli autori descrivono due distinti sotto-cluster genetici della nevrosi, uno relativo alla tendenza alla depressione e l’altro alla preoccupazione eccessiva.

Insieme, i due studi forniscono una nuova comprensione della neurobiologia e della genetica dei processi mentali cognitivi. Con una serie di dati che potranno rivelarsi utili, in futuro, anche per comprendere meglio l’origine delle malattie neuropsichiatriche.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA