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Salute: dimagrire col pensiero si può, studio spiega come

Roma, 17 lug.(AdnKronos Salute) – Dimagrire ‘col pensiero’. Potrebbe sembrare fantascienza e invece lo dice la scienza. Secondo uno studio condotto dall’Università di Tubinga, in Germania, dare alla mente alcune ‘istruzioni’ per cambiare approccio rispetto al cibo durante i pasti può aiutare a ridurre le calorie. Incoraggiando i partecipanti a concentrarsi su diversi tipi di […]

Di Redazione |

Roma, 17 lug.(AdnKronos Salute) – Dimagrire ‘col pensiero’. Potrebbe sembrare fantascienza e invece lo dice la scienza. Secondo uno studio condotto dall’Università di Tubinga, in Germania, dare alla mente alcune ‘istruzioni’ per cambiare approccio rispetto al cibo durante i pasti può aiutare a ridurre le calorie. Incoraggiando i partecipanti a concentrarsi su diversi tipi di informazioni durante la pianificazione del pasto, i ricercatori hanno visto cambiare la dimensione delle porzioni. Adottando un pensiero di tipo salutistico, si sono avuti risultati migliori rispetto al concentrarsi sul piacere o sul desiderio di ‘riempirsi’. Il lavoro è stato presentato questa settimana a Bonita Springs, in Florida, durante il meeting annuale della Società per lo studio del comportamento alimentare (Society for the Study of Ingestive Behavior, Ssib).

“L’assunzione giornaliera di cibo dipende in gran parte dalle dimensioni delle porzioni che selezioniamo”, spiega Stephanie Kullmann, a capo del team di ricerca. “L’aumento dell’obesità a partire dagli anni ’50 è direttamente proporzionale all’aumento delle dimensioni delle porzioni. Stiamo scoprendo che il cambiamento di mentalità di un individuo durante la pianificazione pre-pasto riesce a far migliorare il controllo delle porzioni”. In un recente studio, i ricercatori hanno appreso che le persone magre possono essere incoraggiate a fare scelte alimentari più sane adottando una “mentalità focalizzata sulla salute”. Le scansioni cerebrali hanno mostrato come questo approccio possa innescare l’attività nella corteccia prefrontale, che è legata all’autocontrollo e alla pianificazione futura del pasto. Ora, il loro ultimo lavoro dimostra come un cambiamento di mentalità potrebbe aiutare anche le persone in sovrappeso o obese.

Alla ricerca ha partecipato un campione di persone da normopeso a obese, alle quali è stato chiesto di concentrare il pensiero sugli effetti che il cibo può avere sulla salute, sul piacere che ciò procura oppure sulla loro intenzione di rimanere sazi fino all’ora di cena, scegliendo al contempo le porzioni per il pranzo. Contestualmente il campione di controllo sceglieva la porzione del pranzo senza alcuna ‘istruzione’ mentale. Ebbene, i partecipanti allo studio, a qualsiasi categoria di peso appartenessero, rispetto al gruppo di controllo hanno selezionato porzioni più piccole quando veniva chiesto loro di avere ‘pensieri salutistici’. Al contrario, quelli che hanno concentrati il pensiero sul ‘riempire lo stomaco’ hanno preso porzioni più grandi. E quelli obesi che si sono concentrati sul senso di ‘piacere’ hanno preso porzioni più grandi rispetto ai partecipanti normopeso.

Questa tendenza era correlata a una maggiore risposta in una regione del cervello che processa il gusto. Le persone obese concentrate sul senso di ‘pienezza’ hanno invece mostrato una risposta del cervello attutita in quelle regioni che processano il senso di ricompensa e di regolazione fisiologica.

“Questa influenza del pensiero sulle scelte alimentari prima di mangiare può contribuire al circolo vizioso che osserviamo nell’obesità”, sottolinea Kullmann. “Concentrarsi sul piacere del cibo porta a prendere porzioni più grandi e ad aumentare le risposte del cervello alla ricompensa del cibo, mentre la sensazione di pienezza viene percepita come meno soddisfacente”.

Il messaggio incoraggiante che arriva dallo studio è che le persone di qualsiasi peso hanno tutte risposto positivamente a una ‘istruzione di tipo salutistico’, il che suggerisce che questo approccio dovrebbe essere considerato nelle strategie di gestione del peso. Altro suggerimento è che la pubblicità che propone i cibi sani come “gustosi” potrebbe essere controproducente, inducendo a un ‘pensiero di piacere’ che, come dimostrato, porta gli ‘oversize’ a scegliere porzioni più grandi.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA