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Food Inflammation Test: il test per scoprire quali cibi creano infiammazione

(Milano, 18 luglio 2018) – Il cibo è la fonte di energia primaria, sorgente fondamentale di tutte le azioni della vita e del benessere di una persona. Nel corso degli ultimi anni, questa consapevolezza è andata progressivamente riducendosi a causa della disinformazione legata al tema delle “intolleranze alimentari”. Il termine, usato malamente e quasi sempre […]

Di Redazione |

(Milano, 18 luglio 2018) – Il cibo è la fonte di energia primaria, sorgente fondamentale di tutte le azioni della vita e del benessere di una persona. Nel corso degli ultimi anni, questa consapevolezza è andata progressivamente riducendosi a causa della disinformazione legata al tema delle “intolleranze alimentari”. Il termine, usato malamente e quasi sempre in modo a-scientifico, ha infatti portato molte persone a pensare al cibo come a un nemico contro cui combattere.

Le uniche due intolleranze accettate dalla scienza sono l’intolleranza al glutine (di tipo celiaco) e l’intolleranza enzimatica e biochimica al lattosio.

L’INFIAMMAZIONE DA CIBOCapita spesso, a seguito dell’ingestione di alcuni alimenti, di sperimentare la sensazione di essere “infiammati”. L’evoluzione scientifica ha permesso di capire che alcuni alimenti, su base individuale, possono generare un incremento nel sangue (oltre che a livello intestinale) di alcune citochine, proteine prodotte da diversi tipi di cellule immunitarie che svolgono un ruolo importante nel controllo di fondamentali processi biologici, nella risposta immunitaria, nella regolazione dei processi infiammatori e nella crescita e differenziamento cellulare.

Quando si supera un individuale livello di soglia, le citochine infiammatorie smettono di essere un semplice “segnale di avvertimento” e inducono e mantengono sintomi clinici o specifiche malattie.

Sul mercato, purtroppo, sono ancora presenti test obsoleti e privi di validazione che attribuiscono ai concetti scientifici di “misura” e di “ripetibilità” delle definizioni errate e identificano le reazioni alimentari come vere e proprie allergie. Parlando di inesistenti “intolleranze”, questi test inducono spesso le persone alla pericolosa eliminazione di alcuni alimenti fondamentali dalla dieta individuale.

IL TESTGrazie al Food Inflammation Test, Gek Group aiuta le persone a modificare alcune delle proprie abitudini alimentari per tenere sotto controllo l’infiammazione correlata al cibo e, di conseguenza, riuscire a conquistare e mantenere il proprio stato di benessere.

Food Inflammation Test è un test innovativo e scientificamente all’avanguardia che valuta il livello di infiammazione presente nell’organismo ed il relativo profilo alimentare personale. Alla base dell’analisi sta il dosaggio di due particolari citochine che possono essere stimolate dall’assunzione alimentare e di un particolare tipo di anticorpi, le Immunoglobuline G, che si innalzano nell’organismo in risposta alla ripetuta o eccessiva assunzione di alimenti di uno specifico Grande Gruppo Alimentare.

Le citochine prese in considerazione sono:

– Il BAFF è prodotto da alcune cellule del sistema immunitario, ma in modo particolare dalla mucosa intestinale quando alcuni cibi reagiscono con i recettori dell’immunità innata determinando fenomeni di infiammazione.

– Il PAF deriva dai fosfolipidi di membrana di numerose cellule immunitarie. È un indicatore d’infiammazione dovuta a cause diverse, tra cui sono comprese anche le reazioni agli alimenti e quelle da ipersensibilità in genere.

L’elaborazione specialistica di questi dati consente poi di proporre uno schema nutrizionale, simile allo svezzamento, che controlla la produzione di citochine, guida il recupero della tolleranza alimentare e aiuta a ritrovare un rapporto di amicizia con il cibo.

Il test permette infatti di capire quali alimenti o gruppi di alimenti mangiati in eccessiva quantità o frequenza stiano favorendo una condizione di disagio o vere e proprie malattie. Le ricerche più recenti nel campo della nutrizione confermano che uno stato infiammatorio correlato con il cibo può essere la causa di molti disturbi e patologie: dal diabete all’obesità piuttosto che dalla colite alle malattie autoimmuni o all’emicrania.

Una volta individuato il livello di infiammazione presente nell’organismo, si può capire quali alimenti variare nella dieta settimanale grazie alla valutazione delle Immunoglobuline G (IgG), una particolare classe di anticorpi prodotti dal sistema immunitario quando quest’ultimo viene a contatto con il cibo, e definendo così il Profilo Alimentare Individuale.

LA DIETA DI ROTAZIONEIn seguito alla rilevazione del Profilo Alimentare, è importante impostare una dieta di rotazione che favorisca la ripresa dell’amicizia con il cibo e una dieta varia e sana. Tramite la graduale, progressiva e controllata introduzione degli alimenti assunti in eccesso è possibile, nel giro di qualche mese, tornare a tollerare quasi tutte le sostanze alimentari commestibili.

COME VIENE EFFETTUATO IL TESTIl Food Inflammation Test è eseguibile in uno dei centri affiliati Recaller o Biomarkers o nei centri medici che lo effettuano. Il test consiste in un piccolo prelievo di sangue capillare da un polpastrello, nella successiva analisi in un laboratorio specializzato (situato a Roma, presso uno spin-off dell’Università di Tor Vergata) delle citochine infiammatorie BAFF e PAF e nella misurazione e valutazione di specifiche IgG. Il laboratorio si avvale di approfonditi controlli di qualità utilizzati a ogni esame. I risultati di laboratorio sono poi inviati a un centro medico specialistico accreditato che rilascia il referto medico finale.

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