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Sanità, la nuova mappa ospedaliera siciliana che scontenta tutti

Di Antonio Fiasconaro |

PALERMO – La Sanità in Sicilia tra riforma e polemiche, anche al vetriolo. Tuttavia il “teorema Gucciardi”, com’è stato già battezzata la nuova geografia della Salute dell’Isola è chiaro e fa capo a tre grandi “R”: Rivoluzione, Rifunzionalizzazione, Riorganizzazione. Manca ancora un’altra “R” quella del Restyling alla luce dell’ormai datato ma pur sempre attuale, decreto Balduzzi. Intanto, però c’è da evidenziare che, come lo stesso assessore ha voluto sottolineare che non «saranno tagliati posti letto, ma riconvertiti».

  La nuova rete dell’emergenza-urgenza prevede 3 mega ospedali (Hub), 15 un po’ più piccoli (Spoke), 23 presidi ospedalieri di base, 7 ospedali distribuiti in zone disagiate e altri tre presidi di comunità.

  Gli “Hub” e “Spoke”

Sono tre, come detto: “Arnas Civico” di Palermo, “Cannizzaro” di Catania e il Policlinico di Messina

  La nuova rete è divisa in quattro grandi bacini che andiamo a vedere nel dettaglio.

Area Territoriale Catania-Ragusa- Siracusa

(1.841.011 abitanti)

Il Dipartimento di emergenza e accettazione di secondo livello è l’ospedale Cannizzaro di Catania, che è riferimento (Hub) per l’intero bacino. Gli “Spoke” (ospedali di secondo livello): l’Arnas Garibaldi di Catania, il Policlinico di Catania, l’ospedale di Caltagirone, l’ospedale Maria Paternò Arezzo di Ragusa e l’Umberto I di Siracusa. Le strutture di base sono gli ospedali riuniti Acireale-Giarre, gli ospedali Biancavilla- Paternò, gli ospedali riuniti Vittoria-Comiso, l’ospedale di Avola, quello di Augusta e quello di Lentini. L’ospedale di Bronte è catalogato, invece, come area disagiata. Tre gli ospedali di comunità per malati cronici e non acuti: i presid di Militello Val di Catania, Scicli e Noto, che perderanno tutte le discipline legate all’emergenza e urgenza. La centrale operativa del 118 rimane all’ospedale “Cannizzaro” di Catania.

Le ambulanze medicalizzate saranno a Ramacca (2), Grammichele (2), Mineo (2), Linguaglossa (2), Randazzo (2), Adrano, Paternò, San Giovanni La Punta, Vizzini, Pozzallo (2), Chiaramonte Gulfi (2), Scoglitti, Comiso, Modica, Pachino (2), Rosolini (2), Palazzolo Acreide (2), Augusta, Sortino. I Pta sono invece 17.

 

Area Territoriale di Messina

(645.296 abitanti)

Il Dipartimento di Emergenza e accettazione di secondo livello sarà il Policlinico di Messina (Hub). Lo “Spoke”è invece l’ospedale Papardo. Poi ci sono 5 ospedali di base: il “Bonino Pulejo- Piemonte”,gli ospedali riuniti Milazzo- Barcellona Pozzo di Gotto, gli ospedali riuniti Sant’Agata di Militello- Mistretta, l’ospedale di Patti e il “San Vincenzo”di Taormina. Lipari è classificata come struttura di zona disagiata. La centrale operativa del 118 rimane al Papardo di Messina.

Le ambulanze medicalizzate saranno a Brolo, San Piero Patti, Falcone, Novara di Sicilia, Messina Nord, Scaletta Zanclea, Salina, Capo d’Orlando, Tortorici, Torregrossa, Francavilla di Sicilia, Santa Teresa di Riva, Santo Stefano di Camastra, Barcellona, Milazzo, Sant’Agata di militello. I Pta sono 6 (Milazzo, Messina, Mistretta, barcellona, Sant’Agata di Militello e Lipari).

 Area Territoriale Palermo-Trapani

(1.712.821 abitanti)

Il Dipartimento di Emergenza e accettazione di secondo livello è l’Arnas Civico di Palermo. Per Trapani, che non ha un secondo livello, l’ospedale di riferimento (Hub) sarà invece gli ospedali “Sant’Antonio Abate e “Vittorio Emanuele” di Salemi Gli ospedali di base, con solo 4 specialità, sono l’Ingrassia di Palermo, il Giglio di Cefalù e i presidi di Partinico, Termini Imerese, Alcamo, Castelvetrano, Marsala e Mazara del Vallo. E poi ci sono gli ospedali riuniti “Vil – la Sofia-Cervello” di Palermo, che è classificato come ospedale di primo livello insieme con il Policlinico di Palermo e il Buccheri La Ferla. Sono considerati ospedali di zona disagiata Corleone, Petralia Sottana e Pantelleria. La centrale operativa del 118 rimane al “Civico” di Palermo.

Le ambulanze medicalizzate sono a Bagheria, Carini (2), Misilmeri, Monreale, Santa Flavia, Termini Imerese, Lercara Friddi (2), Palazzo Adriano, Castelbuono, Cefalù, Isola delle Femmine, Salemi (2), San Vito Lo Capo, Alcamo, Favignana, Pantelleria. I Pta sono 12 (di cui 4 a Palermo).

 Area Territoriale Agrigento-Caltanissetta-Enna

(892.952 abitanti)

L’ospedale di riferimento (Hub) sarà il “Cannizzaro di Catania o l’Arnas Civico di Palermo, mentre le strutture di primo livello sono 4: l’ospedale San Giovanni di Dio ad Agrigento, gli ospedali riuniti Sant’Elia e San Cataldo a Caltanissetta, gli ospedali riuniti di Gela, Mazarino e Niscemi e infine gli ospedali riuniti Umberto I di Enna, Piazza Armerina e Leonforte. Le strutture di base gli ospedali di Canicattì, Licata e gli ospedali riuniti di Sciacca e Ribera. A Ribera scompare il pronto soccorso, che fa meno di 20 mila accessi all’anno. Ed ancora due ospedali di zona disagiata: Mussomeli e Nicosia. La centrale operativa del 118 di riferimento è al Sant’Elia di Caltanissetta.

Ci saranno ambulanze medicalizzate a Cammarata (2), Menfi (2), Ribera (1), Sciacca (1), Gela (1), Milena (2), Sommatino (2), San Cataldo (2), Pietrapezia (1), Regalbuto (1), Troina (1). I presidi territoriali di assistenza (Pta) sono invece 18.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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