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Psicologia: l’analisi, voto Referendum frutto di ansia e paura futuro

Roma, 5 dic. (AdnKronos Salute) – “Delusi, oppressi, destabilizzati, invasi da ansia e paura. La vittoria del No descrive lo stato d’animo degli italiani, che non hanno pensato alla Costituzione quando sono andati a votare in massa. Il loro voto è stato dettato dalla rabbia, dalla frustrazione e dal malcontento”. E’ l’analisi della vittoria del […]

Di Redazione |

Roma, 5 dic. (AdnKronos Salute) – “Delusi, oppressi, destabilizzati, invasi da ansia e paura. La vittoria del No descrive lo stato d’animo degli italiani, che non hanno pensato alla Costituzione quando sono andati a votare in massa. Il loro voto è stato dettato dalla rabbia, dalla frustrazione e dal malcontento”. E’ l’analisi della vittoria del No al Referendum secondo Paola Vinciguerra, psicoterapeuta, presidente Eurodap (Associazione europea disturbi da attacchi di panico).

“Abbiamo visto un’affluenza straordinaria con un risultato netto che dichiara lo stato d’animo degli italiani – afferma Vinciguerra – Chi ha votato No, infatti, ha detto No alla disoccupazione, alla precarietà, all’incertezza e all’impoverimento, ma anche ai migranti e alle politiche dell’accoglienza. La popolazione è fortemente destabilizzata e alla ricerca di una soluzione attraverso il cambiamento. Se ponessimo la domanda a chi ha votato No del perché della sua scelta, otterremmo risposte completamente diverse: ognuno illustrerebbe la sua costruzione razionale del motivo, ma pochi sarebbero coscienti che la decisione è il frutto dell’ansia, della paura di un futuro che ha perduto ogni prevedibilità. E’ invece importante prendere coscienza della nostra paura, altrimenti qualsiasi cosa accadrà ora non andrà bene, poiché non potrà essere soluzione della nostra paura”.

“La riorganizzazione – continua la psicoterapeuta – ha bisogno di strategie, progetti e in particolar modo di tempo. L’ansia ha bisogno, per essere placata, di cambiamenti immediati che ci facciano sentire protetti. Se non abbassiamo il nostro livello, ormai altissimo, di paura, rischiamo di non dare modo a qualsiasi tipo di cambiamento di produrre frutti, trovandoci continuamente in una situazione dove la ricerca di soluzione sarà solo continuare a rovesciare il tavolo. Dobbiamo tutti fare un grande sforzo per imparare a gestire la nostra ansia, non possiamo chiedere alle situazioni esterne di risolverla con un tocco di bacchetta magica. La sinergia tra noi e​ quello che è fuori di noi è la condizione possibile per arrivare a trovare soluzioni costruttive”, conclude Vinciguerra.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA