Notizie Locali


SEZIONI
Catania 19°

Sanità: colon irritabile patologia sottovalutata, il ‘fai da te’ impera

Roma, 6 dic. (AdnKronos Salute) – Una patologia sottovalutata persino da chi ne soffre, che solo dopo anni di sofferenza, di disagio e cure ‘fai da te’ si rivolge al medico. Ma anche dal Servizio sanitario nazionale che non se ne prende carico. E’ la sindrome dell’intestino irritabile: un problema che riguarda circa 6 milioni […]

Di Redazione |

Roma, 6 dic. (AdnKronos Salute) – Una patologia sottovalutata persino da chi ne soffre, che solo dopo anni di sofferenza, di disagio e cure ‘fai da te’ si rivolge al medico. Ma anche dal Servizio sanitario nazionale che non se ne prende carico. E’ la sindrome dell’intestino irritabile: un problema che riguarda circa 6 milioni di italiani, 2 mln dei quali con sintomi gravi, su cui accende i riflettori il neonato ‘Comitato per la sindrome dell’intestino irritabile’ Ibscom, presentato questa mattina a Roma. Obiettivo del nuovo organismo favorire la conoscenza, la diagnosi e l’accesso alle terapie per una patologia ampiamente diffusa. Presentato anche il ‘Manifesto dei diritti della persona con sindrome dell’intestino irritabile’, un documento che pone al centro dell’attenzione la necessità di assicurare ai pazienti l’accesso a percorsi appropriati di diagnosi e cura.

“Abbiamo istituito questo comitato – ha detto la senatrice Emanuela Baio, vicepresidente del nuovo organismo – perché alle persone che ne soffrono oggi non viene riconosciuta come malattia. Loro stessi non la considerano tale. Costituire un comitato significa innanzitutto fare in modo che queste persone siano informato sui rischi legati alla loro patologia, che può diventare anche grave. Deve essere diagnosticata in modo precoce e curata. Oggi invece non è né riconosciuta né curata. E sopratutto, le terapie che fortunatamente oggi esistono sono a carico del cittadino. Creare un comitato e raccogliere sottoscrizioni per far capire che la patologie coinvolge molte persone significa presentare alle istituzioni questa richiesta che è una richiesta di civiltà”.

A delineare meglio i problemi e il vissuto delle persone che convivono con questa sindrome i dati della ricerca qualitativa del Censis, illustrata nel corso dell’incontro romano, realizzata attraverso una serie di interviste condotte su pazienti, presso centri di gastroenterologia su tutto il territorio nazionale.

“Dolore addominale, meteorismo e gonfiore, accompagnati da stipsi e/o diarrea – ha spiegato la ricercatrice dell’area welfare e salute del Censis, Ughetta Favazzi – sono i principali sintomi che caratterizzano la sindrome del colon irritabile. La diagnosi è spesso tardiva, perché inizialmente sottovalutata dagli stessi pazienti e perché i suoi sintomi sono spesso contrastati in modo inadeguato con un casuale, inefficace e a volte dannoso fai da te”.

L’intervento più tipico, secondo l’indagine Censis, riguarda anzitutto la modifica del regime alimentare al quale si affianca la tendenza a combinare più rimedi: dai prodotti naturali ai farmaci da banco, a quelli prescritti dal medico. Fortunatamente è meno frequente, ma comunque diffusa, la pratica di curarsi in base alle informazioni raccolte autonomamente sulla Rete. Un quadro complesso, se si pensa che solo il 5% dei pazienti affetti dalla forma caratterizzata dalla costipazione si rivolge in prima battuta al gastroenterologo. L’esordio della sindrome dell’intestino irritabile si presenta prima dei 30 anni, e il disturbo colpisce prevalentemente tra i 20 e i 40 anni.

“E’ importante che il Ssn, nel fare le proprie valutazioni, oltre a tenere nella giusta considerazione le patologie più gravi e quindi degne della massima attenzione, dedichi adeguata attenzione anche a quelle problematiche sanitarie, come la sindrome dell’intestino irritabile – ha dichiarato Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto superiore di sanità, nel commentare l’indagine del Censis – Patologie che possono apparire come minori, ma che invece producono gravi ripercussioni sia dal punto di vista personale che da quello sociale”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA