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Fra le regioni spicca la Lombardia, in coda Valle d’Aosta e Molise

Roma, 20 dic. (AdnKronos Salute) – Spesa in crescita per i dispositivi medici nel 2015. Nella IX Conferenza nazionale dei dispositivi medici a Roma è stato presentato il Rapporto sulla spesa rilevata dalle strutture sanitarie pubbliche del Ssn per l’acquisto di dispositivi medici, relativo al 2015. Ebbene, in tutte le regioni la rilevazione dei dati […]

Di Redazione |

Roma, 20 dic. (AdnKronos Salute) – Spesa in crescita per i dispositivi medici nel 2015. Nella IX Conferenza nazionale dei dispositivi medici a Roma è stato presentato il Rapporto sulla spesa rilevata dalle strutture sanitarie pubbliche del Ssn per l’acquisto di dispositivi medici, relativo al 2015. Ebbene, in tutte le regioni la rilevazione dei dati di spesa è “generalmente in crescita: si passa, infatti, da 3.638.898.426 di euro del 2014, su base nazionale, a 3.832.196.932 del 2015 (+5,3%)”.

“Il trend di aumento – si legge sul sito del ministero della Salute – deve essere letto come miglioramento della rilevazione dei dati da parte delle Regioni, piuttosto che come aumento della spesa sostenuta”. Il Rapporto 2015, giunto alla sua quarta edizione, fa il punto sulla completezza e profondità del patrimonio informativo disponibile in Italia per il monitoraggio del settore dei dispositivi medici, in termini di offerta del mercato e di domanda soddisfatta da parte delle strutture pubbliche del Servizio sanitario nazionale.

Tra i beni acquistati dal Ssn, circa un terzo è costituito dai dispositivi medici. E la spending review ha introdotto un tetto per la spesa relativa a questi dispositivi che, per il 2015, è stato confermato al 4,4% della spesa sanitaria totale pubblica.

Quanto alla spesa rilevata per regione, il primato spetta alla Lombardia, seguita da Veneto ed Emilia Romagna. In coda Valle d’Aosta e Molise. “La variabilità regionale è funzione senz’altro della numerosità delle strutture pubbliche presenti sul territorio regionale, della loro offerta, nonché del livello di copertura dei dati trasmessi. Inoltre la numerosità dei dispositivi rilevati può essere influenzata dalla presenza di strutture pubbliche a diversi livelli di ‘specializzazione’, che potrebbero utilizzare insiemi di dispositivi medici molto eterogenei”, si legge nel Rapporto.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA