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Pennelli (Neuromed), media non diffondano allarmismi su vaccini

Roma, 21 apr. (AdnKronos Salute) – “Il medico deve recuperare il rapporto di fiducia con il paziente. La responsabilità che incombe sul medico ha il suo peso anche per i media che hanno il dovere di diffondere informazioni fondate. D’altra parte eventi recenti ci dimostrano come i mezzi di informazione abbiano un grosso impatto sul […]

Di Redazione |

Roma, 21 apr. (AdnKronos Salute) – “Il medico deve recuperare il rapporto di fiducia con il paziente. La responsabilità che incombe sul medico ha il suo peso anche per i media che hanno il dovere di diffondere informazioni fondate. D’altra parte eventi recenti ci dimostrano come i mezzi di informazione abbiano un grosso impatto sul sentire dei pazienti”. Lo ha detto il direttore sanitario dell’Irccs Neuromed, Orazio Pennelli, durante l’incontro all’Istituto neurologico Mediterraneo di Pozzilli (Isernia) sulla nuova legge Gelli-Bianco sulla responsabilità professionale, commentando le recenti polemiche relative al caso vaccini.

“La legge interviene su un problema fondamentale, ovvero, regolamentare e, in qualche misura, limitare la responsabilità penale degli esercenti le professioni sanitarie. Ma a mio avviso la risposta che dà è parzialmente convincente perché tenta di ancorare la responsabilità alle linee guida e non intervenire direttamente sui presupposti della colpa”, ha spiegato l’avvocato Michele Laforgia, intervenuto al convegno promosso da Neuromed. Il passaggio chiave della legge sta nell’articolo 6, intitolato “Responsabilità penale dell’esercente la professione sanitaria” e destinato a inserire una nuova norma nel codice penale, in cui appunto si prevede che chi rispetta le buone pratiche e le linee guida non è punibile se ha agito per imperizia (lo resta se lo ha fatto per imprudenza e negligenza e nei casi, rarissimi, di dolo). Dal punto di vista civile, la responsabilità del medico diventa ‘extracontrattuale’, cosa che obbliga la persona che ha subito un danno in ospedale a dimostrare la colpa di chi l’ha curata.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA