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Sanità: 2 italiani su tre ignorano legge su dolore, torna Giornata sollievo

Roma, 25 mag. (AdnKronos Salute) – Sette anni di ‘vita’, ma ancora pochi italiani la conoscono. La legge 38/2010 sulle terapie del dolore è ancora troppo poco nota: secondo una rilevazione su 15 mila cittadini realizzata dall’Osservatorio volontario di monitoraggio delle cure palliative, il 63% – due su tre – non sa nulla della legge. […]

Di Redazione |

Roma, 25 mag. (AdnKronos Salute) – Sette anni di ‘vita’, ma ancora pochi italiani la conoscono. La legge 38/2010 sulle terapie del dolore è ancora troppo poco nota: secondo una rilevazione su 15 mila cittadini realizzata dall’Osservatorio volontario di monitoraggio delle cure palliative, il 63% – due su tre – non sa nulla della legge. Ma chi ha avuto modo di essere preso in carico dai centri di terapia del dolore e dagli hospice ne sottolinea la qualità. Questi i dati diffusi al ministero della Salute dalla Fondazione Gigi Ghirotti, alla presentazione della XVI Giornata nazionale del sollievo, in programma in tutta Italia domenica 28 maggio.

La Giornata, istituita nel 2001 dall’allora ministro della Salute Umberto Veronesi, punta a “promuovere la cultura del sollievo dalla sofferenza fisica e morale, in favore di tutti coloro che stanno ultimando il loro percorso vitale”, ha ricordato il presidente della Fondazione Ghirotti, Emilio Carelli. Carelli ha annunciato che “il centro di ascolto gratuito della Fondazione Ghirotti, che ha offerto per 15 anni un servizio di sostegno, orientamento e ascolto ai malati oncologici e ai familiari, e che si era interrotto per mancanza di fondi, ora riparte. Dal 1 giugno sarà attivo a tempo pieno con tre psicologi, una prima pattuglia che darà ascolto e sollievo alle persone”. A evidenziare l’importanza dell’impegno della Fondazione anche il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin: “Parliamo tanto di fine vita, ma credo che accompagnare in modo attento e dolce una persona in questa fase sia molto importante, e lo sa bene chi ha un familiare che vive questa condizione”.

Quella sul dolore “è una legge di civiltà – ha detto il ministro – e il Paese ha fatto un grande percorso in questi anni” per garantire servizi e assistenza ai cittadini terminali. Lorenzin ha poi sottolineato “il lavoro straordinario degli operatori. Ero in un hospice qualche giorno fa (a San Severino nelle Marche, Ndr) e ieri ho saputo che si è sposata una degente, nella fase finale. In questi luoghi si vivono storie bellissime di sanità e non solo, grazie a operatori formati in modo eccellente, ma soprattutto al loro lato umano. Non bisogna restare indifferenti”, ha detto Lorenzin, complimentandosi con l’ospedale Niguarda di Milano, vincitore della Gerbera d’oro 2017.

Dalle rose dei giovani di Confagricoltura ai malati del Policlinico Gemelli alle visite gratuite negli ambulatori di terapia del dolore, sono centinaia le manifestazioni previste per la XVI edizione. Fra gli altri, incontri pubblici di sensibilizzazione e informazione censiti in un dossier della Conferenza delle Regioni pubblicato su www.regioni.it; locandine ‘ad hoc’ nelle farmacie per iniziativa di Federfarma; visite gratuite in ambulatori di terapia del dolore; stand di associazioni di volontariato nelle piazze, convegni e corsi di formazione per operatori sanitari; spettacoli in ospedali, animati gratuitamente da personaggi dello spettacolo, ma anche da operatori sanitari che suonano o cantano.

Domenica prossima una rosa verrà offerta ai ricoverati al Gemelli di Roma, per iniziativa dei giovani floricultori di Confagricoltura. Qui si svolgerà l’evento più rappresentativo a livello nazionale, condotto dalla giornalista Paola Saluzzi. “Colpisce constatare che – come ha dichiarato l’ex ministro Livia Turco, coordinatrice dell’Osservatorio volontario – troppe persone e famiglie vivono nella solitudine della inguaribilità. La lotta al dolore deve continuare ad essere una priorità nell’agenda politica di chi, a ogni livello, governa il nostro Paese”. Per questo Carelli ha rinnovato la richiesta al ministro Lorenzin di dar vita a un Istituto per la ricerca e la cura del dolore.

Gli esperti hanno poi ricordato la ‘Rete delle Città del Sollievo’, a oggi costituita da venti comuni che hanno deciso di collaborare nella promozione della cultura del sollievo. Requisito per far parte della Rete: avere sul proprio territorio realtà socio-sanitarie dedite alla ricerca, al ricovero, alla cura, all’accoglienza della persona sofferente, distintesi nella realizzazione di progetti di umanizzazione delle cure e affrancamento dal dolore inutile. Si tratta di Morozzo (Cn); Mantova; Borgo Valsugana (Tn); Aviano (Pn), Lugo (Ra); Certaldo (Fi); Ripatransone (Ap); Macerata; Assisi (Pg); Rieti; Bucchianico (Ch); Scanno (Aq); Larino (Cb); Conca dei Marini (Sa); Venosa (Pz); Rionero in Vulture (Pz); San Giovanni Rotondo (Fg); Bitonto (Ba); Cassano all’Ionio (Cs); Nuoro.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA