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Sant’Agata, la famiglia che da tre generazioni si riunisce per preparare i dolci della festa

Di Redazione |

CATANIA – Tutto è cominciato con la nonna. Da allora è una tradizione che si tramanda da madre in figlia ed ora siamo alla terza generazione. Sulla tavola di Sofia e Marco Granata in questo periodo non possono mancare i tradizionali dolci agatini come “cassatelle” e le “olivette di Sant’Agata” che non lasciano indifferente nessuno per una tradizione che si rinnova di anno in anno. Perchè si può celebrare degnamente la Patrona di Catania anche a tavola.

Così la 3 giorni agatina diventa un’occasione imperdibile per riunire la famiglia e gli amici. Una tradizione che si rispetta da anni. Non si tratta solo di mangiare ma di partecipare ad un appuntamento fisso entrato nell’agenda anche dei tanti vicini in prima linea per ammirare la “Vara” durante la salita dei cappuccini gustando una leccornia. Prelibatezze che riempiono gli occhi prima ancora dello stomaco. Sonia Granata sottolinea: “Per noi la festa è anche questo: un modo per riunirci tutti quanti intorno ad un tavolo e ammirare Agata dai balconi in un unico tripudio di odori, colori e sapori”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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