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Ricerca petrolio con airgun mette a rischio ecosistema mare in Calabria

Di Redazione |

BRUXELLES – Verificare il rispetto delle direttive europee in relazione ai danni che vengono provocati all’ecosistema marino dalla ricerca di petrolio in mare con la tecnica dell’airgun, è quanto chiedono gli eurodeputati M5S Piernicola Pedicini, Laura Ferrara e Rosa D’Amato in un’interrogazione alla Commissione europea.

Secondo quanto si legge in una nota, la società americana Global Med è stata autorizzata a intraprendere due progetti di ricerca geofisica utilizzando la tecnica dell’airgun al largo delle coste calabresi e delle coste pugliesi e altri 17 progetti analoghi sono in fase di valutazione per altri tratti di mare italiani. I tre parlamentari chiedono all’esecutivo Ue di spiegare se l’utilizzo dell’airgun sia compatibile con il raggiungimento degli obiettivi europei nella direttiva sulla conservazione degli habitat naturali della flora e della fauna, nella direttiva sulla strategia per l’ambiente marino e in quella sullo stato ecologico delle acque marine.

 

Nell’interrogazione è stato anche evidenziato che nel dicembre 2017, il Ministero dell’ambiente italiano ha redatto il “Secondo rapporto sugli effetti per l’ecosistema marino della tecnica dell’airgun”, mettendo in allarme sulle potenziali conseguenze del suo utilizzo nei comportamenti dei mammiferi marini e sulla riduzione del pescato.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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