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IANNITTI E’ COMUNISTA FINO A QUANDO NON GLI RUBANO LA MOTO

Di Redazione |

Matteo Iannitti, il comunista che piace tanto alla destra (e che mi sta anche simpatico) scrive un post strappalacrime sulla sua pagina facebook: un undicenne gli ha rubato la moto ed è stato preso dalle forze dell’ordine. Adesso, Iannitti, lungi dal non riprendersi la moto (come ogni buon comunista che non crede al diritto di proprietà), la moto, se la riprende, ma attacca un pippone contro la società che gli spezza il cuore a riprendersi la moto rubata da un undicenne. Il ragionameno di Iannitti è il seguente: mi si spezza il cuore a riprendermi la mia moto, ma siccome è mia la rivoglio, e però questa brutta brutta società borghese mi fa piangere lacrime amare perché me l’ha rubata un undicenne. Insomma, al solito, vuole fare il comunista col culo dell’undicenne. Ma il comunismo non era quello che non credeva nel diritto di proprietà? Così, Iannitti, non è comodo? Dice: è una questione di legalità! Con la minchia. Iannitti difese i tizi che sfondarono il cordone di sicurezza intorno alla villa Bellini per la festa dell’Unità. Insomma: non è questione di proprietà e non è questione di legalità. Iannitti, mi spieghi che minchia di questione è? Con affetto… un abbraccio

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